Questa volta non segnerà, ma ordinerà omicidi, organizzerà estorsioni, dirigerà traffici illeciti. Insomma, Totò Schillaci, bomber dei Mondiali di calcio del 1990 in Italia, sarà un vero e proprio boss della mafia, nella terza serie della fiction “Squadra antimafia”.
”Non nascondo che, dopo il calcio, la mia seconda passione è il cinema – ammette Schillaci – e poco importa se questa è una fiction. Non ho avuto dubbi, quando mi hanno contattato, questa nuova esperienza è molto affascinante. In passato ho partecipato ad un film con Claudio Bisio, dal titolo Amore, bugie e calcetto, ma in quell’occasione interpretai il mio ruolo di calciatore. Stavolta, invece, sarò un boss”.
Schillaci rivela di ispirarsi a De Niro. ”Non scherziamo – dice – De Niro è il mio attore preferito, un mostro sacro della cinematografia mondiale, io sono un’altra cosa. Per me questo è solo un gioco. Non penso in questo momento di voler fare l’attore, anche se nella vita non si sa mai”.
Schillaci girerà a Palermo la settimana prossima. ”Dovrei lavorare per un paio di giorni – racconta – cercherò di fare del mio meglio. Fare un gol ai Mondiali è sicuramente più difficile che fare l’attore di una fiction”. E lui di reti iridate se ne intende, visto che a Italia 90 ne firmò sei, guidando gli azzurri al terzo posto.
