”In questo clima, con un editore che rema contro, e che fa di tutto per ridurre mezzi, spazio, possibilità, non possiamo né vogliamo lavorare. Non ci sono la condizioni per andare in onda”. E’ quanto afferma lo scrittore Roberto Saviano in una lettera indirizzata al presidente della Rai, Paolo Garimberti e pubblicata da Repubblica in cui aggiunge: ”I vertici dell’azienda hanno fatto di tutto per dimostrarci di non volere ‘Vieni via con me’. La Rai dimostri che non è cosi’, se ne è capace. Caro presidente, ci dica con chiarezza se questo programma si può fare liberamente, oppure no”.
Saviano premette che se il direttore generale Masi ha assicurato che il programma andrà in onda, ”a meno di tre settimane dalla prima puntata nessuno dei contratti degli ospiti è stato ancora firmato”. ”La Rai – scrive Saviano – ha fatto di tutto in questi mesi per boicottare il nostro lavoro: ci hanno ridotto lo studio, gli attori, gli ospiti, hanno tentato di tagliare le puntate da quattro a due, ci hanno messo in programma prima contro le partite di coppa e poi contro Il Grande fratello”.
”Alla fine – continua l’autore di ‘Gomorra’ – è stato chiaro, ci troviamo di fronte ad un paradosso: un editore che, non avendo la forza per bocciare una trasmissione, fa di tutto per farla andare male, per ridurne al minimo l’audience e costringerla in una nicchia dove non dà più fastidio”.
”Noi – spiega – volevamo parlare di macchina del fango, di mafia e politica, di come funzionano i voti di scambio, delle bugie sul terremoto, del business dei rifiuti: guarda caso, quando i dirigenti Rai hanno conosciuto la scaletta delle trasmissioni, tutto è diventato più difficile”. ”E’ allora evidente – conclude Saviano – che sono i contenuti della trasmissione a fare paura: ma sui contenuti nessuno di noi è disposto a trattare, sono la nostra libertà”.