Willie Peyote chi è: dove e quando è nato, età, vero nome, vita privata, fidanzata, i genitori musicisti. Il rapper torinese è opsite insieme a Zero Calcare, Ilaria Gaspari e Giovanna Botteri a La versione di Fiorella, il programma condotto da Fiorella Mannoia su Rai Tre a partire dalle ore 23.15.
Dove e quando è nato, vero nome e carriera di Willie Peyote
Willie Peyote è nato a Torino il 28 agosto 1985. Ha 37 anni ed è del segno zodiacale della Vergine. Il suo vero nome è Guglielmo Bruno. I suoi genitori sono entrambi musicisti. Il suo nome d’arte unisce il personaggio Wile E. Coyote con il peyote, cactus dagli effetti allucinogeni proveniente dall’America del Nord. Willie è anche un riferimento al suo nome di battesimo Guglielmo.
Dopo la laurea in scienze politiche con una tesi sulla rivolta di Los Angeles del 1992 come conseguenza del pestaggio di Rodney King da parte della polizia, si è avvicinato al mondo della musica grazie al padre, seguendolo anche in tourneé.
Dopo aver sperimentato vari generi musicali, tra cui il rock e il punk, nel 2004 entra nel mondo dell’hip hop e fonda gli S.O.S. Clique insieme a Kavah e Shula.
Tra il 2011 e il 2012 Willie Peyote pubblica in streaming attraverso SoundCloud una trilogia di Ep intitolata Manuale del giovane nichilista, che già dal titolo suggerisce la sua visione del mondo. I dischi si rivelano presto innovativi poiché presentano sonorità che spaziano ben al di fuori dell’ambito hip hop classico.
Il 10 dicembre 2013 esce per il download gratuito il primo album in studio Non è il mio genere, il genere umano. Segue l’album Educazione sabauda. L’album è costellato di citazioni più o meno dirette, rivolte ai grandi nomi dell’hip hop, del rock e della canzone d’autore (Cypress Hill, The Clash, Francesco Guccini), tanto che si chiude con un testo intenso e poetico (E allora ciao) in cui viene citato Luigi Tenco. Particolare attenzione suscita il singolo Io non sono razzista ma… contenuto nell’album, che a seguito dell’esibizione del 23 aprile 2017 nel programma televisivo Che tempo che fa provoca una critica da parte di Maurizio Belpietro, che sul suo quotidiano La Verità biasima l’artista per aver accusato l’Italia intera di xenofobia.
Il 6 ottobre 2017 esce il terzo album Sindrome di Tôret. Il disco, che secondo Willie Peyote è la coniugazione ideale dei suoi due istinti musicali, quello rock e quello hip hop, e viene accolto molto positivamente. Nel 2018 esce l’album 8 dei Subsonica, contenente una collaborazione di Willie Peyote che canta nel brano L’incubo.
Il rapper prende parte al tour invernale della band torinese, esibendosi con essi anche sul palco del Concerto del Primo Maggio 2019 a Roma.
Il 26 aprile 2019 esce l’album tributo Faber nostrum al cui interno è presente una reinterpretazione di Willie Peyote in chiave hip hop del brano Il bombarolo di Fabrizio De André.
Il suo quarto album in studio è Iodegradabile. Il 13 novembre 2020 esce il singolo La depressione è un periodo dell’anno, il cui testo racconta con amarezza e lucidità il periodo di difficoltà dovuto alla pandemia di Covid-19.
Nel 2021 Willie prende parte al Festival di Sanremo con il brano Mai dire mai (la locura). si classifica sesto e vince il Premio della Critica. Il 4 marzo 2021 esce il suo libro Dov’è Willie?, una conversazione con Giuseppe Civati in cui discute varie tematiche, passando dalla scena musicale al contesto culturale, fino alla sua partecipazione alla Festival di Sanremo.
Willie Coyote, vita privata e compagna
Il rapper torinese è fidanzato? In alcuni suoi brani fa riferimento ad alcune donne che per lui sono molto importanti. In passato ha però ribadito più volte di essere single e di vivere da solo. Ad Open, il rapper nel 2020 ha spiegato le motivazioni dietro questa scelta. “Perché fare finta che l’amore, una volta che lo incontri, è eterno? Purtroppo non lo è”.
Il cantautore ha poi specificato di essere innamorato. Il suo brano La tua futura ex moglie è dedicato proprio alla donna che occupa il suo cuore: “Io amo la ragazza per cui ho scritto ‘La tua futura ex moglie’, ma a oggi non stiamo insieme. l punto è che la vita non è un film e dovremmo smetterla di raccontarla come se la fosse. Se raccontassimo tutti la verità, vivremmo tutti un po’ meglio”.