Booking, vincono alberghi: potranno fare prezzi più bassi

Booking, vincono alberghi: potranno fare prezzi più bassi

ROMA – Gli albergatori potranno praticare prezzi più bassi rispetto a quelli pubblicizzati su booking.com. Lo prevede il cosiddetto emendamento Booking al ddl Concorrenza approvato quasi all’unanimità dall’Aula della Camera. La modifica presentata dal deputato Pd Tiziano Arlotti e sottoscritta dai rappresentanti di quasi tutti i gruppi parlamentari, prevede che:

“Saranno nulle le clausole che obbligano gli albergatori a non praticare alla clientela finale prezzi e condizioni migliori rispetto a quelli praticati dalla stessa impresa tramite intermediari terzi, anche online”.

Il governo si era rimesso all’Aula. In base al testo approvato, gli alberghi potranno offrire sui propri siti internet prezzi inferiori rispetto a quelli esposti, per le stesse camere, sui siti di intermediazione, come ad esempio Booking.com. E’ da considerarsi pertanto,

“nullo ogni patto con il quale l’impresa turistico-ricettiva si obbliga a non praticare alla clientela finale, con qualsiasi modalità e qualsiasi strumento, prezzi, termini e ogni altra condizione che siano migliorativi rispetto a quelli praticati dalla stessa impresa per il tramite di soggetti terzi, indipendentemente dalla legge regolatrice del contratto”.

Sul tema Federalberghi, associazione di categoria degli albergatori, aveva avviato una campagna e la battaglia si era spostata in Parlamento dove le lobby stanno facendo valere la loro forza. Il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini ha salutato la novità come “una scelta unanime coraggiosa che il settore alberghiero italiano attendeva da tempo”. Ovviamente la scelta non piace al diretto interessato, Booking.com che parla di ”danno per i clienti e per i piccoli alberghi”.

Andrea D’Amico, Regional Director Italia di Booking, non si da per vinto: “Quella approvata non è ancora la legge definitiva speriamo che le cose al passaggio al Senato cambino ma il Parlamento è sovrano e qualunque sarà la decisione ci adegueremo”. La decisione dell’aula della Camera è invece una “buona notizia per i consumatori” secondo il Codacons, mentre “dà ragione al mercato e al buon senso e completa il percorso iniziato dall’Antitrust ma timidamente lasciato metà” secondo il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara.

Published by
Daniela Lauria