I grandi flussi turistici sono sempre più attenti alle montagne italiane. Il fascino esercitato dalle nostre vette sui vacanzieri è dimostrato dai dati diffusi oggi da Unioncamere, secondo i quali ad agosto le strutture ricettive sparse nelle tantissime località montane del nostro arco alpino avrebbero fatto segnare un incremento di prenotazioni dell’1,4% rispetto allo stesso mese del 2009, con una media del 57% di camere occupate (a fronte di una media del 56,8% nel resto d’Italia).
Ma al successo della montagna, rileva ancora Unioncamere, contribuisce in maniera decisiva l’offerta enogastronomica di queste terre. Secondo i dati diffusi dalle Camere di Commercio italiane, nell’attuale mese di agosto saranno sostanzialmente due le aree territoriali che più di altre evidenzieranno perfomance di rilievo: il Trentino e l’Alto Adige, con percentuali di prenotazioni pari rispettivamente al 64 e al 62,4%. Positiva anche la media delle prenotazioni archiviata a luglio, pari al 48% (a fronte del 53,8% nel resto d’Italia), decisamente superiore a quella attesa per settembre, prevista al 29,5% (33,5).
La media delle prenotazioni delle camere tra luglio e settembre fa segnare, nel confronto con lo stesso periodo del 2009, un incremento sorprendente per le località del Piemonte (40,5%, contro il 33,6 del 2009), del Trentino, (50,6 contro il precedente 47,4%) e in Alto Adige (52,7, 51,8%). Col segno meno la Valle d’Aosta (43% contro il 51,4 del trimestre 2009), la Lombardia (37,3 e 39,7%), il Veneto (28,7%, 45,6%) e il Friuli Venezia Giulia (35,5 e 50,6%). Buona parte del successo dei territori montani, rileva il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello, è ascrivibile alla loro offerta enogastronomica, forte di leccornie come la fontina, i canederli, i pizzoccheri o la polenta taragna. Non a caso un quarto degli appassionati della montagna, aggiunge, è uso acquistare più di un prodotto durante il soggiorno, con una spesa media di oltre 9 euro al giorno pro-capite.
“Camere di Commercio e istituzioni locali devono allora insistere su una programmazione di interventi, anche promozionali, affinché – suggerisce il presidente di Unioncamere – la visita nei tanti luoghi bellissimi dell’Italia diventi per il turista un’esperienza unica, fatta di sapori e di espressioni della nostra cultura, e non un ‘mordi e fuggi’ consumistico”. Infatti, conclude, “comprare i prodotti delle valli italiane è un modo per tutelarle e consentire la sopravvivenza dei tanti paesi che le caratterizzano”.