E’ ancora lontana la ripresa del turismo congressuale. La dinamica dell’attivita’ congressuale negli ultimi anni e’ stata influenzata da tendenze congiunturali negative. La recessione iniziata nel settore finanziario nel 2008 si e’ infatti estesa anche al settore congressuale. Tutti gli indicatori (numero di incontri, numero di partecipanti e giornate di presenza congressuali) sono passati in territorio negativo confermando l’elevata elasticita’ della domanda di ospitalita’ congressuale rispetto alle dinamiche complessive delle economie.
L’ultimo segno positivo prima dell’inizio della fase congiunturale negativa tutt’ora in corso, risale al secondo semestre del 2008 quando gli incontri ospitati nelle strutture congressuali italiane facevano registrare un incremento dell’1,92%. Per effetto di questi andamenti, il comparto congressuale non riesce a ripartire facendo registrare andamenti sostanzialmente negativi per tutti gli indicatori (incontri organizzati nelle strutture italiane, numero totale di partecipanti, numero delle giornate di presenza). La flessione piu’ marcata riguarda le giornate di presenza congressuali, perche’ la riduzione degli incontri e’ amplificata dalla contestuale riduzione della permanenza media nelle destinazioni congressuali da parte dei partecipanti a tali eventi.
La ridotta disponibilita’ di budget dei promotori e dei congressisti che partecipano agli incontri e’ alla base di questo effetto amplificato che ha pregiudicato seriamente il fatturato congressuale nell’ultimo anno. Appare quindi evidente la gravita’ della crisi e la criticita’ degli attuali livelli di attivita’ congressuale che sono tornati ai valori del 2004, amplificati da un diffuso pessimismo degli operatori che non vedono ancora l’uscita dal tunnel. La Calabria, cosi come le altre regioni, ha cercato in questi anni di limitare i danni legando il comparto congressuale alle peculiarita’ del territorio. Infatti, l’80% delle strutture congressuali e’ parte integrante dell’offerta balneare.