Vacanze gay: il 6% sceglie l’Italia. Anche se non siamo gay-friendly

Vacanze gay: il 6% sceglie l’Italia. Anche se non siamo gay-friendly

ROMA – Il 6% dei turisti omosessuali sceglie l’Italia come meta per le proprie vacanze, anche se non siamo esattamente di larghe vedute: il nostro Paese infatti è considerato tutt’altro che gay-friendly. La città più accogliente al mondo, dal punto di vista lgbt, è San Francisco (secondo il 73%), seguono New York (38%) e Chicago (20%), mentre l’Italia non rientra ”nemmeno” nelle prime dieci posizioni. Lo rivela rapporto di Community Marketing Inc. 2013, i cui dati sul segmento del turismo gay sono stati diffusi durante una conferenza stampa promossa a Roma per presentare l’Expo del Turismo Gay.

Ma l’Italia continua ad essere ambita come meta turistica semplicemente perché è bella. Secondo la ricerca, esclusi gli Usa, al primo posto della classifica mondiale delle destinazioni preferite dalle persone lgbt ci sono il Canada con il 13% dei viaggiatori internazionali, seguono Inghilterra (9%), Francia e Messico (8%), Spagna (7%) e poi Italia e Germania (6%).

Il 44% degli uomini e il 43% delle donne si rivolge a operatori turistici e albergatori che siano apertamente gay friendly, ”chiaro messaggio”, secondo i promotori dell’Expo del Turismo Gay, ”per le aziende che vogliono uscire dalla crisi e sono in cerca di nuovi mercati”.

Il turismo gay, infatti, sembra non conoscere crisi. Un terzo degli uomini e delle donne nel 2012 ha aumentato gli acquisti di viaggio; sono preferiti luoghi caldi (67% uomini, 66% donne), mete culturali (54%; 51%) e località balneari (53%;49%). Dai dati di un rapporto dell’Iglta (International gay & lesbian travel association) emerge inoltre che nel 2012 il segmento turistico lgbt mondiale ha investito in viaggi 165 miliardi di dollari netti, indotto escluso.

Su un arco temporale di 5 anni emerge chiaramente che il turista gay non bada a spese quando è in viaggio: spende normalmente il 57% in più di un normale viaggiatore per lo stesso soggiorno e a beneficiare sono soprattutto gli alberghi dove i gay spendono il 75% in più.

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Daniela Lauria