L’ambasciatore ucraino all’Onu, Sergiy Kyslytsya, durante la riunione speciale di emergenza dell’Assemblea Generale, ha letto quelli che ha spiegato essere i messaggi dallo smartphone di un soldato russo morto in guerra.
Alla madre che gli chiedeva delle esercitazioni in Crimea, il soldato prima di venire ucciso, rispondeva: “Mamma ma che Crimea, sono in Ucraina, qui c’è una guerra. Bombaridamo anche i civili”. Per poi proseguire: “Ci chiamano fascisti mamma, è così difficile, ho paura”.
Nel suo intervento, l’ambasciatore di Kiev ha poi sottolineato: “Se l’Ucraina non sopravvive, la pace internazionale non sopravvive. Se l’Ucraina non sopravvive, l’Onu non sopravvive. Non fatevi illusioni”. Quindi, ha ribadito che ora è il momento di agire, di aiutare l’Ucraina che sta pagando il prezzo più alto per la libertà e la sicurezza per se stessa e per il mondo.
Era dal 1982 che non si assisteva ad una sessione speciale di emergenza presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L’Onu è intervenuta dopo la minaccia lanciata ieri dal Presidente Putin che ha dichiarato di aver attivato “lo stato di allerta nucleare”. Subito dopo l’intervento del Segretario Generale Antonio Guterres ha preso la parola Kyslytsya che, oltre a leggere l’sms, ha attaccato il collega russo: “Se Putin vuole uccidersi non c’è bisogno di utilizzare le testate nucleari, basta che faccia come quel signore lì a Berlino nel suo bunker nel 1945″. Il riferimento è ad Adolf Hitler.