Calcio femminile: Selma Bacha, a soli 19 anni ha già vinto tre volte la Champions League. E’ quindi una calciatrice talentuosa nota però per i suoi eccessi di foga.
Nell’ultima sfida contro il Reims vinta per 3-0, la Bacha ha mandato all’ospedale Melissa Herrera a causa di una ginocchiata in faccia.
Bacha è stata espulsa e poi si è scusata sui social media.
In occasione dei Mondiali di Francia che si sono tenuti l’estate del 2019, questa disciplina è tornata a fiorire e ad essere riconosciuto in tutta Europa e non solo.
Non sempre però è stato così.Prendiamo il caso dell’Italia.
Se in periodo fascista, nel 1933, nacque la prima squadra femminile, sempre in periodo fascista questo sport venne vietato alle donne.
Quell’anno venne fondato a Milano il Gruppo femminile calcistico, primo club di donne calciatrici, che ovviamente scendevano in campo in gonna.
Ma per il Comitato olimpico, ovviamente tutto al maschile, e soprattutto per Benito Mussolini questo sport era indecente, e così le esibizioni pubbliche delle calciatrici furono vietate.
Solo nel 1946 ripresero, a Trieste, all’epoca parte del Territorio Libero gestita dalle autorità militari americane e britanniche.
Da qui il calcio femminile si diffuse in tutta Italia, e si arrivò alla fondazione della Federazione Femminile Italiana Gioco Calcio (fonte: Repubblica, YouTube).