IL CAIRO – Lo scorso 31 marzo, le autorità egiziane hanno arrestato il celebre comico satirico Bassem Youssef per insulti all’Islam e al presidente Mohamed Morsi.
All’inizio del mese Youssef aveva ricevuto un ondata di proteste per il suo show El-Bernameg (Il Programma) in cui aveva affermato, in chiave appunto satirica, che Morsi avrebbe dovuto avere un Oscar come migliore attore, produttore, sceneggiatore e fotografo di scena. Il 4 marzo il procuratore generale egiziano aveva aperto un’inchiesta sul caso sulla base di 12 querele di cittadini che si erano detti “feriti psicologicamente” dalla sua satira politica.
Youssef, 38 anni, medico chirurgo, è balzato alla notorietà nel Paese durante la rivoluzione di primavera per essere inizialmente sceso in piazza per soccorrere i feriti. In quell’occasione pubblicò una serie di video satirici su YouTube in cui ridicolizzava i critici e i persecutori dei manifestanti di piazza Tahrir mettendo in atto una vera e propria ‘rivoluzione con l’humor’, come è stata definita.
Il comico è stato anche accusato di offese all’Islam e diffusione di notizie false con l’obiettivo di sovvertire l’ordine pubblico. Reati che Youssef avrebbe commesso durante quattro puntate del suo programma, seguitissimo dai telespettatori egiziani.
Dopo essere stato arrestato ed interrogato per 5 ore, Youssef è stato rilasciato dietro il pagamento di una cauzione da 15mila sterline egiziane, cifra che corrisponde a circa 1700 euro. La procura generale egiziana, due giorni dopo ha però aperto una nuova inchiesta per esaminare le denunce per “minacce alla sicurezza pubblica”.
Lo ha annunciato il comico stesso sul suo profilo Twitter: “Una nuova denuncia è stata depositata contro di me per diffondere voci e informazioni false e turbare l’ordine pubblico dopo i recenti eventi. Sembra che vogliano esaurirci fisicamente, emotivamente e finanziariamente”, ha aggiunto.
Intanto i Fratelli Musulmani hanno duramente attaccato gli Usa dopo le critiche del Dipartimento di Stato americano in relazione alla vicenda. E’ una “palese interferenza” negli affari interni dell’Egitto, ha commentato il partito Libertà e Giustizia. “E’ un riconoscimento delle personalità che nei media insultano la religione, visto che la principale accusa rivolta a Youssef è insulto alla religione e offesa ai riti religiosi”, si legge su Ahram online.
Negli Stati Uniti intanto, Bassem Yussef è stato lanciato come una superstar televisiva al Daily Show di Jon Stewart.