Beppe Grillo: “Fuori dalle palle chi rema contro”. Dissidenti: “Come Mussolini”

Beppe Grillo

ROMA – Beppe Grillo comincia a epurare i dissidenti del Movimento 5 Stelle: ”Mi sto arrabbiando seriamente. Abbiamo una battaglia, una guerra da qui alle elezioni. Finchè la guerra me la fanno i nemici veri va bene, ma guerre dentro non ne voglio più. Se c’è qualcuno che reputa che io non sia democratico prende e va fuori dalle palle”. E’ questo un pezzo del messaggio postato sul blog dal comico genovese.

Tanto per chiarirsi, Grillo ribadisce a più riprese nel suo post che chi non è con lui se ne deve andare: “Chi è dentro il MoVimento e non condivide questi significati e fa domande su domande e si pone problemi della democrazia del MoVimento va fuori! Va fuori dal MoVimento. Non lo obbliga nessuno. E andranno fuori”.

Poi ribatte a tutte le critiche sula scarsa trasparenza del voto delle parlamentarie: A chi dice che non c’è stata democrazia perchè i voti sono stati pochi io faccio una domanda: quanti voti ha preso ognuno dei mille parlamentari oggi in Parlamento? Chi ha deciso di quella gente lì? Ve lo dico io: 5 segretari di partito. Non venite a rompermi i coglioni (a me!) sulla democrazia.

Invece Grillo elogia le web-primarie del suo Parlamento: Tre cose fondamentali abbiamo fatto con queste votazioni. Una è che abbiamo dato un voto libero e da questo voto libero è nata una cosa che voglio sottolineare: il voto alle donne. Se il voto fosse sempre stato libero, in Parlamento oggi avremmo molte più donne che uomini. La seconda cosa è il permettere di conoscere i candidati, che forse andranno in Parlamento, 3 mesi prima in modo che tu puoi andare lì, discutere, conoscerli, votarli o non votarli. Consigliarli o maledirli. E la terza cosa è che non abbiamo speso un euro. Tutto a costo zero.

Naturalmente la presa di posizione non poteva passare inosservata tra i “grillini”. C’è chi scrive: “Il Grillo è il nostro nuovo Duce! Luce e gloria sulla sua figura di condottiero! Liberaci dai gioghi della schiavitù, per riportare il Paese a quel ruolo imperiale che merita! E chi non ci sta, cosa fai, lo mandi a fanculo a Pantelleria?”. Qualcuno, più sintetico, dice: “Grillo come Berlusconi“.

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Alberto Francavilla