Nave Andromeda, sette clandestini nigeriani arrestati per dirottamento della petroliera (foto archivio Ansa)
Mauritius, il cargo giapponese Mv Wakashio, dopo circa 20 giorni si è spezzato. Le squadre di salvataggio hanno fatto di tutto per pompare le restanti 3mila tonnellate di petrolio dalla nave.
Il governo di Mauritius ha annunciato che chiederà all’armatore e all’assicuratore una compensazione per i danni. La giapponese Nagashiki Shipping si è detta disponibile a pagare i danni.
Nei primi 20 giorni di questa tragedia, in mare sono finite più di mille tonnellate di carburante.
Il combustibile ha iniziato ad avvelenare le acque a inizio agosto. A distanza quindi di poco più di 14 giorni, gli effetti sono già evidenti.
Come scrive Repubblica, le foreste di mangrovie hanno perso la loro simbiosi con l’ambiente marino e ora galleggiano nella melma nera. Le acque cristalline dell’isola dell’Oceano Indiano sono tinte di nero e marrone. Molti uccelli e pesci nuotano in acque scure e oleose.
Le Mauritius ospitano barriere coralline di fama mondiale, molto popolari tra i turisti. L’Mv Wakashio si è arenata a Pointe d’Esny, un noto santuario per la fauna selvatica rara.
L’area contiene anche zone umide designate come sito di importanza internazionale.
Il primo ministro dell’isola, Pravind Jugnauth, ha affermato negli ultimi giorni che più di 3mila delle 4mila tonnellate di petrolio dei serbatoi della nave sono state pompate
A seguire la nave spezzata vista dall’alto (fonte: Ansa, Repubblica, Rai News, YouTube).