MILANO – Il re dei cine-panettoni Neri Parenti è stato scomunicato ben due volte negli anni 90 per aver girato alcune scene considerate “oltraggiose” dalla Chiesa Cattolica. Due scomuniche tante quante sono le sue Comiche 1 e 2, nelle quali Pozzetto e Villaggio ironizzano in modo un po’ irriverente su papa Wojtyla.
Il regista che ha rilasciato un’intervista all’Ansa racconta: “Nel primo ci sono Pozzetto e Paolo Villaggio che buttano Papa Wojtyla in un crepaccio mentre sta sciando e, nel secondo, lo stesso Papa bacia la terra santa africana, ma viene investito da alcune auto della Parigi Dakar”.
“Ho ricevuto le scomuniche con tanto di lettera sigillata in ceralacca del Vaticano. E poi il mio parroco mi ha avvisato che, per battezzare i miei figli, dovevo fare un corso in parrocchia” spiega Parenti.
Ma Neri Parenti non ha certo voglia di mostrare il suo ravvedimento e poi non sembra affatto pentito. In fondo le scomuniche non sono una novità nel mondo dello spettacolo. “Sono stato in buona compagnia – dice – sono incorsi nella scomunica anche gli sceneggiatori Piero De Bernardi e Leonardo Benvenuti. Perché ad essere incriminati dalla Chiesa sono sempre gli autori”.
“Questa è la stessa Chiesa che ha mandato al rogo Giordano Bruno, che ha impiccato Savonarola e che ha obbligato Galileo a firmare l’abiura” commenta Paolo Villaggio. Ma dalla Santa Sede precisano: “Non esiste alcun scomunica nei confronti di Neri Parenti. Trattandosi di un regista comico, direi che la sua dichiarazione è una battuta”.