Norvegia, il padre di Breivik: “Avrebbe dovuto uccidersi. Voglio perdere tutti i contatti con lui”

ROMA –  “Avrebbe dovuto togliersi la vita anche lui, questo avrebbe dovuto fare”: in un’intervista al tabloid svedese Expressen e alla tv norvegese Tv2, è tornato a parlare il padre del killer di Oslo.

Jens Breivik, questo il nome del padre del killer 32enne che in Norvegia ha ucciso 76 persone, a Tv2 ha aggiunto di “essere scioccato” e di voler perdere ogni contatto con il figlio.

L’uomo, un diplomatico in pensione che vive nel sud della Francia separato dalla madre di Anders e che non vedeva più il figlio dal 1995, ha parlato del suo dolore e della sua disperazione. Al tabloid norvegese ha detto: “Non mi sento più suo padre. Come ha potuto stare lì e uccidere tante persone innocenti e pensare che tutto quel che aveva fatto andava bene?”.

E ancora: “E’ terribile sono profondamente infelice. Sono coinvolto in tutto ciò, che piaccia o meno. Spero solo che la gente sappia che non ho nulla a che fare con quanto accaduto. Ma dovrò vivere con questa vergogna per il resto della mia vita: la gente mi collegherà per sempre a lui”.

Breivik si era separato dalla madre di Anders, Wenche Behring, quando il figlio aveva appena un anno; e aveva perso la battaglia legale per portarselo a vivere con lui in Francia; Nel 1995, infine, aveva anche perso i contatti con il ragazzo, all’epoca adolescente. Stamane è emerso che Breivik e sua moglie, Wanda, la matrigna di Anders sono stati messi sotto scorta dalla gendarmeria nel villaggio di Cournanel dove vivono: all’interno della sua abitazione erano stati visti agenti tanto da far pensare che la casa fosse perquisita, ma la procura locale ha spiegato che la polizia era lì solo “per prevenire incidenti, eventuali disturbi alla quiete pubblica”.

L’intervista al padre di Breivik:

 

 

 

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Lorenzo Briotti