ROMA – Dieci milioni di animali ogni anno vengono uccisi per diventare cappotti di pelliccia da signora, capi di moda griffati, oggetti di stile.
Annegati, strangolati, colpiti con dei bastoni e ammazzati per sfondamento del torace: così linci, coyote, opossum e altri contribuiscono ad alimentare l’industria miliardaria delle pellicce, secondo una recente denuncia di Born Free Usa, un’associazione americana che ha diffuso un filmato con immagini atroci.
Si vedono i fotogrammi di animali ancora vivi e consapevoli mentre vengono privati della loro pelliccia, si vedono i cacciatori in azione e le gabbie dove i piccoli vengono tenuti prima di arrivare alla loro fine.
La Lega antivivisezione animali ha diffuso le immagini in Italia, che, secondo lo studio, tra il 2006 e il 2011 “avrebbe importato dagli Stati Uniti pelli di animali di cui non esistono allevamenti (es. coyote) e dunque una parte di queste pelli non possono che derivare da catture in natura”.