MOSCA – Le Pussy Riot sono tornate con un nuovo video di protesta intitolato “Putin ti insegnerà ad amare la patria”, girato nella zona dove si svolgono i Giochi di Sochi, evento fortemente voluto proprio dal presidente russo. Come ha annunciato su Twitter il volto più famoso del gruppo punk femminista, Nadia Tolokonnikova, oggi 20 febbraio ad Adler (dove sorge il villaggio olimpico) è prevista una sorta di presentazione alla stampa. Le Pussy Riot sono arrivate sul Mar Nero domenica proprio per registrare il nuovo videoclip. In pochi giorni sono state più volte convocate (e picchiate) dalla polizia e dall’Fsb. Martedì 18 febbraio sono state portate in commissariato con altri attivisti e giornalisti per essere interrogate in merito a una denuncia di furto, sporta dall’albergo dove soggiornano. Sono state poi subito rilasciate, senza accuse formali.
Negli ormai inconfondibili passamontagna colorati, le ragazze cantano davanti ad alcuni simboli dei Giochi, come le mascotte e i cinque cerchi. Ci sono soprattutto le scene degli interventi delle forze dell’ordine, il loro rilascio dalla stazione della polizia e la rissa avvenuta con alcuni cosacchi, che hanno picchiato le ragazze e il loro operatore con delle fruste mentre tentavano di inscenare la performance. Il video, hanno spiegato, è dedicato ai prigionieri del caso Balotnaya (i manifestanti detenuti in seguito agli scontri tra dimostranti e polizia avvenuti nel 2012 a Mosca, alla vigilia dell’insediamento di Putin al Cremlino per il terzo mandato presidenziale), all’ecologista Evgheny Vitishko (condannato la settimana scorsa a tre anni di detenzione, dopo le sue denunce dei danni ambientali causati dai cantieri olimpici) e in generale ala lotta per la libertà in Russia.