TERNI, 3 MAG – Come Adem Ljajic da Delio Rossi durante Fiorentina-Novara, anche Vittorio Cozzella rimediò quasi 30 anni fa uno schiaffo dal suo allenatore, nel Pescara, Tom Rosati. Ma per l’ex attaccante e attuale direttore sportivo della Ternana quel ceffone ”fu un grande insegnamento”. ”Lo apprezzai” dice oggi Cozzella, ricordando che allora fini’ tutto senza esoneri, con con un chiarimento negli spogliatoi. ”Io e Rosati continuammo a stimarci e apprezzarci”, sottolinea ancora il ds rossoverde.
L’episodio che coinvolse Cozzella avvenne nella stagione 1983/84. ”A distanza di 30 anni dal fatto me lo ricordo ancora nitido e chiaro”, spiega l’ex giocatore. ”Ora ne parlo senza problemi – aggiunge -, ma all’epoca tanta attenzione mi diede molto fastidio. C’è da dire che la situazione era completamente diversa. Stavamo disputando una partita di cartello contro il Como ed entrambe le squadre si giocavano la promozione in serie A. Vincevamo 2-0, quando un calciatore avversario mi colpi’ con una testata. Io mi girai di scatto in una sorta di reazione, ma senza toccarlo. Il guardalinee richiamo’ l’attenzione dell’arbitro e venni espulso, a mio avviso ingiustamente”.
”Mi avviai verso l’uscita – ricorda ancora Cozzella – e quando fui all’altezza della panchina Tom Rosati mi si avvicino’ e alzo’ un braccio. Pensai che volesse darmi una pacca sulla spalla per confortarmi e invece mi mollo’ un bel ceffone”. In quel caso pero’ Cozzella reagi’. ”Mi venne istintivo – dice – restituire lo schiaffo, dopodiche’ me ne andai nello spogliatoio”. In quel caso non ci furono esoneri ne’ altri provvedimenti da parte della societa’. ”Fini’ tutto con un chiarimento”, racconta ancora Cozzella. ”Stimavo molto Rosati – prosegue – e lui mi spiego’ che in quel momento avevo messo a rischio l’esito della gara e della promozione, che la squadra doveva venire prima del singolo. Fu un grande insegnamento e lo apprezzai, anche se pensavo di non avere fatto nulla per meritare l’espulsione”. ”L’Aic mi chiese anche se volevo procedere contro il mio allenatore, ma non ci pensai proprio. Il presidente del Pescara, Vincenzo Marinelli, lascio’ che ci spiegassimo e ne resto’ fuori. La partita seguente giocai regolarmente, e io e Rosati continuammo a stimarci ed apprezzarci”, sottolinea.
A Firenze e’ invece finita invece in maniera diversa, con l’esonero a fine partita di Rossi. ”La trovo una decisione esagerata: c’era una certa tensione – rileva Cozzella – perche’ il direttore sportivo Pantaleo Corvino e’ andato via, lasciando squadra e tecnico senza un filtro importantissimo. Delio Rossi e’ un tecnico sempre misurato, mai polemico. Per perdere cosi’ la testa deve essere successo qualcosa di grave. Avrei capito l’esonero se Rossi fosse stato recidivo”. ”E poi se esoneri l’allenatore devi cacciare anche il giocatore che ha provocato la reazione. Se no – conclude Cozzella – si usano due pesi e due misure”.