Scilipoti manda i fiori a Concia: “Gay come ladri? Sono stato frainteso”

ROMA – Domenico Scilipoti ha offerto dei fiori alla deputata Pd paola Concia perché “è una persona per bene e che stimo per il lavoro che fa in Parlamento”. Il deputato di Popolo e Territorio pensa così di aver chiuso la polemica innescata dalle sue dichiarazioni pronunciate la scorsa settimana a proposito del fatto che esibire l’orgoglio gay equivale ad essere orgogliosi di essere dei ladri. “Io non ho detto le affermazioni che sono state riportate. Non mi permetterei mai di dire che la Concia è una ladra. Mi sono solo permesso di affermare che secondo me gli omosessuali non possono essere paragonati ad una famiglia tradizionale. Il giornalista mi ha poi riferito che la Concia era orgogliosa di essere omosessuale e allora ho detto che è giusto, aggiungendo però che il fatto in sé di essere orgogliosi di qualcosa non significa necessariamente che quella sia la strada giusta. Ma non sono entrato nel merito della vicenda particolare”.

Dal canto suo, la deputata Pd  aveva già replicato a Scilipoti e lo aveva definito “un poraccio”. “Glielo dico in romano – aveva detto a La Zanzara su Radio 24 – : è un poraccio: è un poveraccio. Ha detto cose volgari, gravi che istigano alla violenza. E ci sono anche gli estremi per una querela: mi ha definito una ladra“.

Rispondendo poi alla domanda del conduttore Giuseppe Cruciani: “Secondo lei Scilipoti ha una vita sessuale?” Concia aveva detto: “Ma che ne so. Io penso di sì ma le mie fantasie sessuali non arrivano a tanta perversione”.

A seguire i fiori e le scuse di Domenico Scilipoti:

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Lorenzo Briotti