MILWAUKEE, STATI UNITI – Vien quasi da pensare che abbia un angelo custode, o qualcosa di molto simile. Un gatto randagio destinato ad essere soppresso non solo è sopravvissuto, ma ha contribuito a trovare una nuova casa per un rifugio di animali.
C’è da dire a onor del vero che questo felino bianco e arancione, si chiama Daniel, non è il vostro tipico gatto. La natura ha voluto che nascesse con 26 dita, un fenomeno che ha aiutato il Milwaukee Animal Rescue Center, nel Wisconsin, a rischio di sfratto per l’esoso aumento dell’affitto dei suoi locali, a raccogliere i fondi necessari per trovare una nuova casa.
Probabilmente nessun possessore di gatti si è mai preso la briga di contare quante dita ciascuno di loro avesse. Beh, per vostra informazione un gatto ”normale” ne ha 18, ma Daniel ne ha due in più in ciascuna zampa, cosa che non lo turba affatto.
Amy Rowell, proprietaria del centro di Milwaukee, si era recata presso un altro centro, con scopi ben diversi, per prelevare un gatto. Quando si è chinata sulla gabbia di Daniel, questi ha tirato fuori la zampa e l’ha accarezzata sulla testa. I gatti del centro dove si è recata la Rowell sono destinati all’eliminazione.
La Rowell si è subito accorta della pecularità di Daniel. In un primo momento decise di farlo adottare, ma poi cambiò idea e decise di tenerlo nel suo centro come mascotta. La notizia del gatto con 26 dita ha fatto presto a diffondersi, come l’aiuto invocato su internet dalla Rowell dopo che ‘affitto è stato raddoppiato a partire dal primo gennaio: ha chiesto una piccola donazione di 26 dollari, un dollaro per ogni dito di Daniel.
Daniel-26 dita ha subito suscitato grande simpatia, assieme all’indignazione per il tremendo aumento dell’affitto del centro della Rowell. Le donazioni sono piovute a raffica raggiungendo la cifra di 80 mila dollari, molte delle quali per l’ammontare di 26 dollari, le dita di Daniel. ”Contiamo di raccogliere 120 mila dollari entro il 23 dicembre”, ha dichiarato la Rowell all’Associated Press, ”ed abbiamo già trovato la nostra nuova casa”.
”Ho sempre creduto che tutto quanto accade ha una ragione, e credo che il caso di Daniel lo dimostri in pieno”, ha detto la Rowell. E Daniel come sta? ”Magnificamente – risponde la Rowell – si arrampica, graffia, ruba il cibo, dorme per delle ore come ogni altro gatto. Il fatto di avere 26 dita lo lascia completamente indifferente”.
(Foto Ap/LaPresse)