Usa, sciopero lavoratori fast-food: “Non possiamo vivere con 7,25 $” (video)

Usa, sciopero lavoratori fast-food: “Non possiamo vivere con 7,25 $”

NEW YORK  – “We can’t survive on $7,25”, non possiamo vivere con 7,25 dollari l’ora. E’ la scritta che compare sulle centinaia di cartelli che campeggiano davanti ai fast-food di molte città americane (100 secondo gli organizzatori della protesta) e nei cortei di protesta organizzati in tutto il Paese dai lavoratori che chiedono un aumento del salario minimo. E’ ancora presto per dire se quella di oggi sarà ricordata come una protesta di massa.

A New York, comunque, molti manifestanti si sono già ritrovati davanti ad alcuni dei punti di ristorazione McDonald’s e Burger King per urlare la loro rabbia e la loro determinazione a proseguire in questa che è stata definita “la guerra dei salari”. Stessa scena a Detroit, in Michigan, dove in centinaia fin dalle prime ore del giorno hanno organizzato dei sit in davanti ai più conosciuti fast-food della città. Anche ad Atlanta, in Georgia, la rabbia dei lavoratori dei fast-food, che hanno inscenato un corteo, è esplosa per fortuna per ora senza incidenti. “Vogliono mantenere povera la gente che lavora. Farla lavorare ma non dare i soldi necessari per portare il cibo a tavola o educare i propri figli”, denunciano alcuni manifestanti.

Ci sono persone che in tutto il Paese lottano per avere una giusta paga”, spiegano altri. E qualcuno sottolinea come 7,25 dollari l’ora non bastano nemmeno per coprire le spese per fare su e giù tra casa e lavoro.

Anche a Washington un gruppo di lavoratori ha inscenato una protesta davanti al frequentatissimo McDonald’s dello Smithsonian National Air and Space Museum. ”Siamo come lavoratori invisibili – protestano alcuni – e gli effetti dei bassi salari si ripercuotono in maniera devastante anche sull’economia locale”. Manifestazioni anche a Chicago, in Illinois, e a Boston, in Massachusetts.

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Alessandro Avico