MILANO – Gli è bastato indossare il gilet catarifrangente della sua auto e un caschetto bianco da tre euro per introdursi nei cantieri Expo con una finta bomba. Autore dell’esperimento è Sacha Biazzo di Fanpage.it che accompagnato da un cameraman ha girato indisturbato nell’area che ospita il maxi cantiere milanese con in mano un pacchetto nero con su scritto “bomba”. “Per non essere fraintesi”, annota sarcastico il giornalista poco prima di entrare. Il risultato è un filmato dal titolo allarmante: “Abbiamo messo una bomba all’Expo e nessuno ci ha fermati”.
Nessun controllo, nessuna sorveglianza blindata come dovrebbe essere. Secondo il protocollo di legalità e sicurezza del cantiere dovrebbero esserci recinzioni alte 3 metri, 500 telecamere, 162 tornelli, 108 apparecchiature ai raggi X, oltre a droni e un dispiegamento spropositato di forze dell’ordine: 1300 poliziotti, 700 carabinieri e 600 soldati. Ma con i lavori ancora in alto mare a meno di un mese dall’apertura di Expo, non c’è tempo per i controlli.
Altro che psicosi allarmistiche in vista del primo maggio: i due finti operai dimostrano che la profezia non è poi così infondata.