VIDEO YouTube. Frana a Posillipo travolge palazzo: famiglie bloccate in casa

VIDEO YouTube. Frana a Posillipo travolge palazzo: famiglie bloccate in casa

NAPOLI – Una frana si è staccata da un costone roccioso di Posillipo e ha travolto un palazzo, bloccando all’interno diverse famiglie. La frana è avvenuta alle Rampe di Sant’Antonio, nella provincia di Napoli, il 31 marzo.

Le famiglie hanno raccontato di aver sentito un boato tremendo, poi di essersi ritrovati coperti di polvere, scrive Nico Falco sul Mattino:

“«Ho sentito un boato tremendo, poi lo spostamento d’aria. Una manciata di secondi dopo ero completamente coperto di polvere, mentre a tre metri da me si erano ammassati detriti, mattoni e terreno». Si è salvato dal crollo per pochissimo Alessandro Pancione, portiere dello stabile alle Rampe di Sant’Antonio che, nel primo pomeriggio di ieri, è stato investito da una frana dopo il cedimento di un muro di contenimento. «La montagna ci è venuta addosso – continua l’uomo, ancora comprensibilmente scosso – io ero nella portineria, che è costruita con pannelli di vetro, e che sono andati tutti in frantumi. Il mio terrazzo è stato sommerso. Si sono spaccate anche delle tubature, e immediatamente sono andato a chiudere acqua e gas per evitare danni peggiori»”.

Il palazzo è stato sventrato dal quarto piano in giù, racconta una donna che vive al settimo e ha visto la scena:

“«Ho sentito un rumore fortissimo – racconta – e ho visto crollare il muro di tufo che fa da contenimento a via Pacuvio. I terrazzi degli inquilini del secondo, terzo e quarto piano sono andati completamente distrutti. Dopo il primo crollo è franata la montagna. Dal quarto piano in giù il palazzo è stato sventrato. Io sono scesa fino al terzo piano, poi abbiamo dovuto aspettare i vigili del fuoco perché era tutto invaso dai detriti». Nello stabile ci sono quattordici appartamenti, due dei quali sfitti, oltre a quello del portiere. Sono state sfollate tredici famiglie, una quarantina di persone in totale. Mentre ci si prepara per i rilievi, ognuno si è organizzato autonomamente per trovare un posto dove passare la notte”.

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