ROMA – “Nessuno può mettere in discussione la nostra buona fede e la nostra professionalità. Nessuno può imporci quello che dobbiamo dire quando commentiamo le gare”. Ilaria D’Amico difende regia, tecnici e commentatori di Sky dalle accuse del dopo Juventus-Milan.
La società rossonera e l’amministratore delegato, Adriano Galliani, avevano contestato la scelta delle immagini del replay del gol di Carlos Tevez, partito in sospetta posizione di fuorigioco. Accuse alle quali ha risposto la conduttrice di Sky Calcio Show durante la trasmissione del pomeriggio dell’8 febbraio, che si è aperta con un servizio che ha spiegato come viene gestita una diretta tv di una gara di Serie A e come sono disposte le telecamere.
“Il regista, l’assistente e il produttore della partita rispondo alla Lega, che invia il suo produttore e i suoi delegati. Sky inoltre migliora la produzione con camera e regie dedicate. Il camera plan, il posizionamento delle telecamere, viene deciso dalla Lega Serie A a inizio stagione e imposto a tutte le televisioni. La Lega di Serie A emana un regolamento delle produzioni a cui devono attenersi i club e tutti gli operatori del settore per non incorrere in sanzioni. Per quanto riguarda il gol di Tevez, la questione è facilmente spiegabile: sovrapponendo la linea del fuorigioco con quella virtuale e spostandola verso destra o verso sinistra la prospettiva sembra variare. In realtà, come dimostra la virtualizzazione realizzata nel post partita la linea è perfettamente parallela”.
Subito dopo è intervenuta Ilaria D’Amico.
“I nostri professionisti e le nostre tecnologie sono solo al servizio dello spettacolo e del racconto sportivo, nell’appurare la verità, per quanto possibile, e quello che è successo in campo. Nessuno viene o può venire a raccontarci che cosa è meglio dire o non dire, tutto è il frutto del nostro pensiero e della nostra onestà intellettuale. Può esserci un margine di errore o un punto di vista parziale, come è normale. Noi siamo per il dibattito e la discussione: nessuno però può tacciare la nostra professionalità di un senso di orientamento o di subire condizionamenti. Noi facciamo cronaca”.
Anche Fabio Caressa, direttore di Sky Sport 24, difende il lavoro della redazione.
“C’è stato un tweet del Milan che dice che la linea tracciata da Sky in questo caso, non dalla Juventus, non sarebbe parallela. Guardate il taglio dell’erba: il taglio dell’erba è parallelo, ma non è parallelo nell’immagine, perchè la linea parallela si muove. L’ho spiegato a mia figlia, che però fa le medie, quindi non è difficile: questa si chiama prospettiva. Produzione tecnica significa la produzione tecnica televisiva, ovvero posizionare le camere, mettere le camere e i cameraman. Poi sono i broadcaster che forniscono i registi, 6 Sky, 3 Mediaset, RTI e uno Rai per le 10 partite del campionato. Il regista, per esempio, ieri era un regista Sky, non è quindi la Juventus che sceglie o non sceglie di mandare quelle immagini, come non è il Milan che sceglie di mandare o non mandare immagini quando la partita è prodotta in casa del Milan. Mi sorprende che questa cosa non si sappia, forse c’è stata una distrazione. Il posizionamento delle camere è scelto all’inizio dell’anno ed è approvato dalla Lega, quindi sanno dove sono le camere, perché c’è un documento che viene approvato all’inizio dell’anno: allo Juventus Stadium le camere verranno posizionate così. I l problema fondamentale è che serve un organo terzo su queste cose. Se la Lega si mette in testa di essere un organo terzo, con un presidente di Lega che fa il commissioner e quando litigano c’è uno della Lega che dice è così o non è così. Oppure se continuano a litigare tra di loro in continuazione, serve che la produzione la faccia un altro, perché non sono in grado di stabilire loro, tra di loro, chi è terzo”.