ROMA – Paragonato all’arbitro Byron Moreno, Pietro Grasso non l’ha presa molto bene. Il presidente del Senato è stato etichettato così da Gianluca Castaldi del Movimento 5 Stelle, che lo ha accusato di essere un arbitro poco parziale durante le discussioni sulla riforma del Senato. Moreno è l’arbitro ecuadoregno diventato celebre perché durante Corea del Sud-Italia nei Mondiali del 2002 danneggiò palesemente gli Azzurri, con decisioni a favore della squadra di casa.
Questo ha detto Castaldi: “Lei presidente ci ha messo all’angolo e qui si sta giocando una partita con giocatori di una fatta che lei conosce. E anche lei sta giocando un ruolo di arbitro che ricorda l’arbitro Moreno”. Il capogruppo M5s al Senato ha lanciato il j’accuse subito dopo la riunione in cui le opposizioni annunciano l’abbandono dell’ostruzionismo sulla riforma del Senato e il giorno dopo le sanzioni comminate dall’Ufficio di Presidenza per le offese ‘sessiste’ volate nell’Aula di palazzo Madama nei giorni scorsi. E dopo aver accusato, alla ripresa dei lavori d’Aula, il Presidente di trattare il regolamento del Senato “come un mensile di Postal market“.
Grasso ha reagito piccato: “Trovo che il suo accostamento sia altamente offensivo”. Poi rivolgendosi ad un altro grillino, Maurizio Santangelo, direttore di gara a livello dilettantistico, il presidente del Senato si è infuriato: “Se lei è un arbitro, sa cosa significa quell’espressione”.
Lo sanno i 5 Stelle e se lo ricordano anche gli italiani chi era stato l’ecuadoriano Byron Moreno. Durante i mondiali del 2002 diresse la partita Italia-Corea del Sud che costò l’eliminazione alla squadra di Trapattoni. A Moreno la squadra azzurra contestò un rigore inesistente alla Corea, l’espulsione di Totti, l’annullamento di un regolare goal e mancate sanzioni per alcuni falli compiuti dai coreani a danno dei giocatori italiani. Insomma per colpa di Moreno l’Italia dovette condurre la partita con un giocatore in meno e perderla, visto che senza l’annullamento sarebbe terminata in pareggio.
Accuse che non vennero riscontrate dalla successiva indagine della Fifa ma che furono rinnovate dalla Spagna quando perse con la Corea del Sud, anche se ad arbitrare fu quella vota un egiziano. Fu un altro scandalo, che vide questa volta le proteste degli iberici, mentre un loro prestigioso quotidiano, Marca, intitolava “Italia tenía razón!”, l’Italia aveva ragione. Le cronache ricordando comunque che Moreno, finito nel mirino anche in Equador per aver “combinato” il risultato di una partita del campionato nazionale, il 21 settembre 2010 fu arrestato all’aeroporto JFK di New York, mentre cercava di entrare negli Stati Uniti con circa 6 chili di eroina indosso.