Gli archivi della polizia politica argentina della passata dittatura (1976-1983) contenenti centinaia di rapporti su persone sequestrate e poi scomparse sono stati scoperti a Santa Fè grazie alla confessione di un agente pentito. Lo ha reso noto a Buenos Aires il procuratore generale Esteban Righi, a quanto riferisce Il Mattino di Napoli.
”Questa è solo la punta di un iceberg– ha detto Righi – verranno fuori cose che non possiamo nemmeno immaginare”. ”Gli archivi danno comunque un’idea molto chiara di quanto accadeva durante la dittatura e potranno essere utilizzati come prove nei processi in corso”, ha aggiunto.
I rapporti finora esaminati sono solo una piccola parte di quelli ritrovati. Parlano del sequestro di oppositori poi scomparsi e mai più ritrovati, di intercettazioni e pedinamenti ai danni di politici e sindacalisti, di cadaveri.
È stato l’ agente pentito a segnalare alla procura l’esistenza dei dossier segreti, che erano custoditi in una stanza degli Archivi storici di Santa Fè, nell’Argentina centro-orientale. Sono almeno 30 mila le persone scomparse o assassinate in Argentina durante il periodo della dittatura.