Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon non ha ricevuto il permesso di incontrare la leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi.
Dopo un secondo colloquio di 30 minuti con il capo della giunta militare Than Shwe nella capitale-bunker di Naypyidaw Ban Ki-Moon ha commentato così il rifiuto: «Sono profondamente deluso». Ha spiegato che la motivazione addotta per il rifiuto è che Suu Kyi è sotto processo e quindi il leader birmano non ha voluto interferire con il procedimento per la violazione degli arresti domiciliari.
Proprio venerdì, mentre si svolgeva il primo incontro di due ore tra Ban e Than Shwe, il processo a Suu Kyi è stato aggiornato al 10 luglio per un errore procedurale del tribunale.
La pasionaria birmana ha trascorso in carcere gran parte dell’ultimo ventennio dopo che la giunta non ha riconosciuto la vittoria del suo partito, la Lega nazionale per la democrazia, nel 1990. Il segretario generale dell’Onu, una delle poche figure internazionali che la giunta militare accetta di ricevere, ha anche presentato a Than Shwe un pacchetto di cinque proposte per far avanzare la democrazia. Tra queste il rilascio di 2mila prigionieri politici in vista delle elezioni dell’anno prossimo, l’apertura di un vero dialogo con l’opposizione e la creazione dei presupposti per un voto libero e trasparente.