In tempo di crisi, in cui le famiglie stringono sempre più la cinghia, si riapre la questione delle 2.452 tonnellate dāoro. La grandissima quantitĆ di ricchezza ĆØ contenuta nei forzieri della Banca dāItalia e vale circa 55 miliardi di euro.
In più, grazie allāesplosione del prezzo dellāoro, Bankitalia ha visto le sue riserve crescere di ben 26 miliardi di euro di valore negli ultimi sei anni.
Soltanto le banche centrali di Stati Uniti, Francia e Germania possiedono più oro dellāItalia. Questa la ragione principale perchĆ© le riserve auree di via Nazionale hanno sempre fatto gola a molti e sono state, in passato, al centro di dure polemiche.
La domanda che si ĆØ ripetuta negli anni, sia da destra che da sinistra, ĆØ stata: Ā«Come utilizzare tutto quellāoro?Ā».
Lāex presidente del Consiglio Romano Prodi aveva fatto capire di non essere contrario a ricorrere allāoro di Bankitalia per abbattere il debito pubblico, sempre altissimo nel nostro paese e ora attorno al 120% del Pil. Ma arrivarono subito polemiche dallāopposizione di allora. Ā«Usare le riserve auree sarebbe un furtoĀ», si diceva.
Adesso, il ministro dellāEconomia Giulio Tremonti punta a quei forzieri attraverso la tassazione delle plusvalenze sullāoro per lāuso non industriale. La norma ĆØ contenuta nel decreto anticrisi, da poco approvato anche in Senato.
Ma la Banca Centrale Europea ha detto subito di no al progetto italiano. LāEurotower ha scritto che una simile forma di imposizione, viola lāindipendenza finanziaria e istituzionale della Banca dāItalia.