Alla fine sono stati trovati nel fondo della presidenza del Consiglio per le emergenze i soldi per lo spettacolo. Sessanta milioni tondi, che un decreto adottato da Berlusconi d’intesa con Tremonti rende disponibili da subito per tamponare le situazioni più gravi. E che proprio per questo il ministro della cultura Bondi si riserva di ripartire “secondo le esigenze”. «Aspettiamo Bondi alla prova dei fatti», sottolinea dal Pd la senatrice Vittoria Franco, mentre la responsabile cultura del suo partito, Giovanna Melandri parla di «frettoloso e inefficace rammendo a un quadro già profondamente compromesso».
Dalla maggioranza però piovono gli applausi. Il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri sottolinea come le risorse recuperate per la cultura non andranno a finanziare clientele, caste e sperperi. L’attore-parlamentare Luca Barbareschi, da sempre in prima fila nella battaglia per il reintegro, striglia i colleghi saliti ieri sul palco della conferenza stampa del Festival di Venezia e annuncia che a ottobre, alla Festa del cinema di Roma, presenterà insieme al ministro Brunetta un libro bianco “con lo stato dell’arte del cinema e di tutto lo spettacolo”. È Bondi, intervenendo in aula al Senato, ad anticipare che il decreto per lo spettacolo arriverà in giornata, annunciato dal premier nella riunione del Consiglio dei ministri. Sarà «un parziale reintegro – spiega il ministro ai senatori – che sarà sufficiente quest’anno per fare fronte alle necessità ».