Aria di crisi nei conti dei fratelli Weinststein: i due produttori cinematografici, che recentemente hanno festeggiato l’uscita dell’ultimo film di Quentin Tarantino “Inglorious Basterds” (nelle sale italiane dal prossimo 2 ottobre), sembrano aver perso il loro leggendario fiuto per i film indipendenti di successo.
L’uscita dalla Miramax, nell’autunno del 2005, e la decisione di fondare insieme “The Weinstein Company”, la loro casa di produzione cinematografica, non ha infatti portato ai risultati sperati. Colpa di una serie di cattive performance sul grande schermo, che ha ridimensionato le ambizioni imprenditoriali dei due fratelli.
Costretti qualche mese fa a chiedere un prestito da circa 75 milioni di dollari e ad assumere, ora, i consulenti finanziari della Miller Buckfire&Co. per fare il punto su una eventuale ristrutturazione. Oltre un quarto delle 70 pellicole figlie della Weinstein Co., infatti, non ha raggiunto il traguardo del milione di dollari al botteghino e tredici di queste hanno incassato addirittura meno di 100 mila dollari.
Certo, anche i trionfi non sono mancati. A cominciare dal thriller soprannaturale “1408” o dal grottesco “Scary Movie 4”, che hanno fruttato a Bob (il più giovane dei due fratelli) rispettivamente 72 e 91 milioni di dollari. Anche Harvey non è stato da meno con il “colpaccio” di “The Reader”, che ha raggiunto i 101 milioni di dollari e regalato un Oscar a Kate Winslet. Ma i successi, a quanto pare, non sono stati in grado di bilanciare i flop e a complicare le cose ci si è messa anche la diatriba legale legata alla messa in onda del reality show “Project Runaway”, conteso dal canale satellitare “Bravo” e da “Lifetime”. Un cambiamento di network deciso dai Weinstein lo scorso anno, ma osteggiato dalla Nbc (che possiede “Bravo”), che non ha tardato a portarli in tribunale.
Il finale dell’avventura imprenditoriale dei due fratelli non è ancora scritto, ma pare proprio ci voglia un colpo di scena per risollevare le sorti della giovane Weinstein Co. La ricetta dei consulenti finanziari per la ripresa prevede infatti che la premiata ditta produca e promuova solo dieci film all’anno, che elimini i titoli meno promettenti e rinunci a costruire un impero. Sperando, nel frattempo, che l’ultima fatica di Tarantino riporti i due fratelli all’età d’oro di “Pulp Fiction” e de “Il paziente Inglese”.