Mentre il ministro degli Esteri Franco Frattini insiste sui negoziati con Malta nella diatriba per il controllo dello spazio marittimo e di salvataggio, dalle colonne del Times of Malta arriva la risposta.
Le autorità di La Valletta rifiutano la richiesta italiana di entrare a fare soccorsi nelle acque maltesi. Se da un lato il Capo della Farnesina parla di «un accordo da firmare entro la fine dell’anno», il suo corrispettivo maltese, Tonio Borg, ha parlato chiaro: «Non cederemo, non sigleremo nulla, nonostante le pressioni che stiamo ricevendo».
Malta nega ancora le parole di Frattini riguardo le capacità di controllo delle sue forze. Il ministro italiano ha detto: «Malta è responsabile delle operazioni di ricerca e salvataggio in un tratto di mare enorme, che arriva fin quasi alle acque territoriali italiane e libiche». Loro non hanno gli strumenti, come numero di navi e di equipaggi, per controllare una zona così estesa. Noi siamo disponibili ad ampliare la nostra area di competenza, perchè abbiamo i mezzi per il controllo. Ed è da tempo che manifestiamo questa nostra disponibilità , l’ultima volta proprio all’inizio dell’estate».
Ben diversa la versione delle autorità dell’isola, soprattutto riguardo al caso specifico dei cinque eritrei sbarcati a Lampedusa: «Stavano bene ed erano in buona salute, hanno rifiutato i nostri soccorsi perché volevano sin da principio raggiungere l’Italia», ha detto Carmel Vassallo, capo delle forze armate maltesi, che ha precisato: «Non li abbiamo abbandonati, siamo rimasti lì finché non sono arrivati nelle acque di Lampedusa e la guardia costiera non è arrivata per salvarli».