Con la caduta delle frontiere interne all’Europa, l’immigrazione è divenuta «un tema di interesse comune», ma «le istituzioni europee hanno fatto meno del dovuto» per fronteggiare l’emergenza. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, intervistato nel corso di Mattino Cinque. Il capo della Farnesina ha ricordato che «gli immigrati clandestini che arrivano a Lampedusa, non si fermano a Lampedusa: l’80 per cento migra verso nord, verso altri Paesi europei»; e dunque ha auspicato che «nel prossimo futuro, vi sia finalmente un’azione decisa da parte delle istituzioni europee».
Frattini ha inoltre aggiunto che nella sua politica contro i migranti che puntano verso le coste italiane, «l’Italia non è isolata affatto» all’interno della comunità internazionale. «Un Paese come l’Italia, o anche piccoli Paesi come Cipro e Malta, operano interventi di respingimento o espulsioni nell’interesse dell’intera Europa».
Sul tema dei diritti dei migranti che cercano asilo politico in Italia, il ministro degli Esteri assicura che non sono messi in discussione, rispondendo così alle preoccupazioni dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. «Noi rispettiamo pienamente l’Onu, ma si tratta di istituzioni multinazionali che si occupano di tutto il mondo. L’Italia si deve occupare dei suoi problemi nazionali ed europei. Ciò detto – ha aggiunto – il diritto dei rifugiati non verrà assolutamente messo in discussione perchè le regole che stiamo applicando sono rispettose dei trattati internazionali».