La Camera approva il ddl intercettazioni e scoppia il caos, provocato dall’Italia dei Valori che espone striscioni e manifesti con su scritto la «Libertà di informazione cancellata», «Vergogna», «Oggi è morta la libertà di informazione uccisa dall’arroganza del potere», «Pdl: protegge i delinquenti e ladri». La deputata dell’Idv Silvana Mura, dice addirittura che «la Lega sa bene che sta tradendo i suoi elettori e rendendo lettera morta i provvedimenti sulla sicurezza di Maroni». Ed è immediato l’intervento dei commessi e la sospensione della seduta da parte del presidente Fini.
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano si auspica che anche la lettura da parte del Senato sia rapida, mentre per Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, la legge «limita gli abusi»: è ancora Cicchitto a svelare come il ddl abbia in realtà ricevuto venti voti dall’opposizione: «Sono una ventina i franchi tiratori dell’opposizione che hanno votato a favore del disegno di legge sulle intercettazioni».
Dai tabulati risulta infatti che all’opposizione sono mancati 17 voti: se tutti i deputati avessero votato compatti secondo le indicazioni dei gruppi e contando l’astensione del deputato delle Minoranze Karl Zeller, il provvedimento sarebbe dovuto passare con 301 sì e 242 no, a fronte degli effettivi 318 sì e 224 no.