Continua il processo per l’omicidio di Meredith Kercher. Nella giornata di venerdì sono stati ascoltati il padre di Raffaele Sollecito, Francesco, e Edda Mellas, madre di Amanda Knox.
I due sono stati chiamati in aula dalle rispettive difese per capire meglio il comportamento degli indagati in quei giorni del novembre del 2007, quando avvenne l’omicidio.
«Con Amanda Raffaele aveva una bella intesa, la coccolava come una bambina. Mi parlava di lei da pochi giorni ma era una bella storia. Mio figlio non mi aveva mai parlato in questi termini di un’altra ragazza». Lo ha dichiarato Francesco Sollecito, che nel corso dell’interrogatorio ha anche ricordato la telefonata fatta al figlio il 2 novembre 2007, intorno alle 12.45. «Mi disse che era andato a casa di Amanda e che avevano visto dei segni di effrazione e un vetro rotto in una stanza della casa e che pensavano fosse entrato un ladro».
«Sono stati commessi grossolani errori che hanno costato e costano tuttora il carcere a mio figlio» ha concluso Francesco Sollecito, che poi dopo la deposizione si è sfogato alla stampa: «Tutto potevo aspettarmi nella vita fuorché andare a deporre per mio figlio e vederlo seduto sul banco degli imputati per un’accusa così grave come quella di omicidio».
La madre di Amanda Knox, Edda Mellas, ha invece raccontato le tre telefonate che la figlia le ha fatto la mattina del 2 novembre, giorno in cui è stato scoperto il corpo senza vita di Meredith nell’appartamento di via della Pergola. «La prima telefonata – spiega la donna – mi è arrivata alle 4 della mattina, non so che ora potessero essere in Italia. Amanda mi diceva che aveva il sospetto che qualcuno potesse essere entrato in casa dato che la porta era aperta». La signora Knox ha inoltre confermato la versione della figlia, sostenendo che avrebbe passato tutta la notte seguente a casa del fidanzato Raffaele.
La madre di Amanda racconta poi la telefonata più importante: «Piangendo mi disse che avevano trovato il corpo di una ragazza in camera di Amanda. Era completamente disperata. Amanda ha insistito molto per restare a Perugia dopo l’omicidio di Meredith, città che aveva scelto per vivere e imparare la lingua e la cultura italiana».