BERLUSCONI «COMMOSSO» – Grande soddisfazione da parte di Pdl e Lega. Berlusconi si dice «commosso» e annuncia di avere già in mente la squadra di governo, di cui faranno parte «almeno quattro donne». Annuncia inoltre di essere aperto al dialogo con chiunque voglia lavorare con il Popolo della libertà alla guida del Paese. Anche Umberto Bossi esulta: «Siamo forti, il nostro boom era atteso». Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, promette dal canto suo «un’opposizione costruttiva». Da segnalare la grande avanzata della Lega e il crollo della Sinistra-Arcobaleno, che appare destinata a sparire dal Parlamento (tanto che il candidato premier, Fausto Bertinotti, si è dimesso da tutti gli incarichi dirigenziali).
MENO PARTITI – In un solo colpo le scelte dei partiti maggiori di andare da soli (in realtà con mini coalizioni), in combinazione con i meccanismi della legge elettorale, hanno cancellato dal panorama politico parlamentare diversi partiti. Imprevisto e di ampie dimensioni il crollo della Sinistra Arcobaleno, che non arriva al 4%. Se si pensa che da sola Rifondazione due anni fa aveva superato il 7%, si capisce quanto lo scenario sia cambiato. E d’altra parte nessuna piccola formazione ha raggiunto la soglia d’accesso al Senato, ma nemmeno alla Camera. Drastico il ridimensionamento dei partiti rappresentati: cinque alla Senato e sei alla Camera.
SENATO – Entrando più nel dettaglio, alle elezioni per il Senato la coalizione di centrodestra si attesta nove punti oltre l’alleanza guidata da Veltroni. Il Pdl-Lega-Mpa ottiene il 47,32% contro il 38,01% di Pdv-Idv. Il Popolo della libertà è al 38,17%, la Lega all’8,06%, l’Mpa all’1,08%; il Pd al 33,7%, l’Idv al 4,32%. Gli altri: Udc al 5,69%, Sinistra-Arcobaleno al 3,21%, la Destra al 2,1%, il Partito socialista allo 0,87% (dopo questo risultato il segretario, Enrico Boselli, si è dimesso). A Palazzo Madama la coalizione del centrodestra ha 171 seggi contro i 130 di Pd e Italia dei valori. Sono esclusi i 6 seggi della Circoscrizione Estero e non sono ancora computati quelli della Val d’Aosta e del Trentino Alto Adige. Tuttavia in Trentino Alto Adige sono stati già assegnati 4 seggi alla Svp e 2 al Pdl, resta da assegnare 1 seggio. Per quanto riguarda la Val d’Aosta, è stato assegnato un seggio al partito regionale locale Vallee d’Aoste. Il calcolo, per il Senato, avviene su base regionale e da questo punto di vista il Pdl (assieme a Lega e Mpa) conquista 12 Regioni, strappandone 5 a Pd+Idv (Sardegna, Campania, Liguria, Abruzzo e Calabria) e lasciandone dunque agli avversari soltanto 6. In particolare a Berlusconi vanno: l’Abruzzo, la Campania, il Friuli-Venezia Giulia, il Lazio, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Calabria e la Liguria. Al centrosinistra di Veltroni vanno la Basilicata, l’Emilia-Romagna, le Marche, il Molise, la Toscana e l’Umbria.
CAMERA – Netta vittoria per il Cavaliere anche alla Camera. L’alleanza guidata dal Popolo della libertà si attesta infatti al 46,81% dei voti, quella del Partito democratico al 37,54%. Nel dettaglio il Pdl è al 37,39%, la Lega all’8,3% e l’Mpa all’1,13%. Di contro il Pd è al 33,17% e l’Idv al 4,37%. Tra i partiti minori l’Udc è al 5,62%, la Sinistra-Arcobaleno crolla al 3,08%, la Destra racimola il 2,43% e i socialisti lo 0,98%. L’alleanza guidata dal Cavaliere ottiene 340 seggi, quella guidata da Veltroni 239.
SICILIA – Diffuse anche le proiezioni sulla Sicilia dove si vota per le Regionali. Anna Finocchiaro, candidato del centrosinistra, è poco oltre il 30%; Raffaele Lombardo, candidato del centrodestra, supera abbondantemente il 60%. Per quest’ultimo, dunque, si profila un successo schiacciante.
"Dodici ministri di cui due leghisti e quattro donne". Gianni Letta vicepremier e Gianfranco Fini successore di Fausto Bertinotti sullo scranno più alto di Montecitorio. Silvio Berlusconi ha tracciato i contorni del suo governo. "La squadra è pronta, ce l’ho già in testa" ha detto intorno alle 21 in collegamento telefonico prima con Porta a Porta e poi con Matrix. Fini concorda: "Abbiamo una maggioranza così coesa e le idee così chiare che il governo potremmo farlo anche domani".
Il Cavaliere è rimasto ad Arcore, cena con Letta e Confalonieri e poi un brindisi con Bossi. Roma può attendere, arriverà oggi, conferenza stampa nel pomeriggio. Il prossimo titolare, della Farnesina "sarà una personalità con una grande esperienza all’estero. Ed è Franco Frattini" annuncia il leader del Pdl. "Mi auguro – aggiunge – che Fini possa fare il presidente della Camera e che Gianni Letta sia uno dei due vicepresidenti del Consiglio". I ministri della Lega, ha proseguito, "saranno due". Nei giorni scorsi, il Cavaliere aveva parlato anche di Giulio Tremonti ("è l’unico obbligato a fare il ministro") e di Stefania Prestigiacomo "che nei cinque anni del mio governo ha lavorato molto bene e che avrei voluto candidare presidente della Regione Sicilia".