ROMA – I biocombustibili sarebbero più inquinanti dei combustibili fossili: lo sostiene Legambiente, secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano.
Secondo Legambiente “entro il 2020 l’Italia produrrà fino a 5,2 milioni di tonnellate di CO2 l’anno”. Il problema deriva dalla produzione dei biocarburanti, che in Italia, nel 2020, potrebbero risultare fino al 167% più inquinanti dei combustibili fossili che sostituiranno.
Le conseguenze sull’ambiente sarebbero dovute alle grandi quantità di fertilizzanti chimici utilizzati nelle monocolture ed al massiccio uso di energia nelle fasi di trasformazion, oltre che dal fatto che i prodotti agricoli così sostituiti verrebbero comunque coltivati altrove.
“Entro il 2020, sostengono Legambiente e Chimica verde, l’Italia sarà il quarto produttore in Europa di gas serra legati ai biocarburanti, con una produzione di emissioni che potrà variare dai 2,6 ai 5,2 milioni di tonnellate di CO2 l’anno”. La riconversione interesserebbe solo in Europa una superficie pari a quasi il 20% dell’Italia, ovvero 69mila kmq. Tutti terreni che, nel 92%, dei casi erano in precedenza destinati alla produzione di cibo.
Il mercato dei biocarburanti nel 2020 rappresenterà il 10% dei combustibili per i trasporti. Con la conseguente riconversione di intere colture alla produzione di biocarburanti, con ingenti danni all’ambiente.
Inoltre, sottolinea il Fatto Quotidiano, reperire superfici così vaste di terreni può portare all’aggravarsi della deforestazione, causando emissioni di CO2 comprese fra i 27 ed i 56 milioni di tonnellate all’anno in più rispetto ai combustibili fossili.
Secondo Legambiente e Chimica Verde serve subito una legislazione comunitaria che assegni alle colture di biocarburanti dei valori specifici di emissioni di gas serra che tengano anche conto delle riconversioni dei terreni.
