Decine di migliaia di persone stanno abbandonando tre città del nordest dell’Australia e le pianure circostanti, con l’avvicinarsi del ciclone Yasi, accompagnato da venti devastanti, piogge torrenziali e massicce ondate temporalesche.
La premier del Queensland Anna Bligh ha avvertito i residenti che oggi è l’ultima opportunità di allontanarsi dalle zone a rischio e li ha esortati a cercare alloggi alternativi presso parenti o amici. Si prevede che Yasi porterà con sé venti fino a 280 chilometri l’ora quando raggiungerà la costa fra Cairns e Townsville con intensità di categoria 4, nella notte fra mercoledì e giovedì. E potrà riversare fino a un metro di pioggia su alcune comunità già saturate da mesi di alluvioni.
E’ cosi potente che già domani, da centinaia di chilometri di distanza, flagellerà una fascia costiera di 650 chilometri con venti da 100 chilometri l’ora. Tutti i porti della regione sono chiusi da oggi e le miniere di carbone hanno sospeso le operazioni. Tra le città più a rischio la turistica Cairns (123 mila abitanti), 1350 chilometri a nord di Brisbane e punto di partenza per le visite alla Grande barriera corallina, dove sono stati aperti sei centri di evacuazione.
Sono stati sgombrati ospedali e case di riposo e i residenti trasferiti a Brisbane con aerei militari. Il nordest del continente e’ rimasto devastato da inondazioni causate da diluvi iniziati a novembre, che hanno ricoperto un’area grande quanto Francia e Germania, sommergendo per giorni anche la capitale Brisbane. Si sono poi estese a sud negli stati del Nuovo Galles del sud e del Victoria e nell’insieme hanno causato 35 morti e danneggiato 30 mila case e negozi.








