In queste ore, la Bp sta provando a chiudere la falla da cui fuoriesce petrolio attraverso l’operazione chiamata “Top Kill”.
L’operazione si svolge in due tempi e ha una durata prevista minima di una decina di ore visto che le operazioni, sorvegliate da robot, si svolgono ad una profondità di 1500 metri circa. In un primo tempo da una nave in superficie vengono immessi con fortissima pressione i cosiddetti fanghi (un mix di acqua, di materie solide e di barite, un minerale) attraverso due canali laterali (la”‘kill line” e la”choke line”) per arginare la fuoriuscita di greggio e di gas naturale attraverso la super-valvola, il cosiddetto “Blowout Preventer” (Bop), secondo alcuni esperti difettosa fin dall’inizio.
A questo punto, se non ci saranno intoppi e il flusso di greggio e gas sarà davvero contenuto, i fanghi verranno sostituiti con cemento, con l’obiettivo di sigillare definitivamente il pozzo petrolifero. L’operazione comporta seri rischi – anche se secondo la Bp la possibilità di farcela è intorno al 60-70% – perché in caso di fallimento le quantità di petrolio che uscirebbero potrebbero essere superiori a quelle attuali, aggravando la marea nera.
Questo video illustra ciò che viene fatto: