Giulia Cosenza, deputata Pdl, ha raccolto una cinquantina di firme in Parlamento, a destra come a sinistra, per aumentare il prezzo delle sigarette. Il motivo questa volta è offerto dall’emergenza-mozziconi: sarebbero 72 miliardi i mozziconi di sigarette dispersi ogni anno nell’ambiente dai 13 milioni di fumatori italiani e rappresentano oggi il 37% dell’immondizia presente nel mar Mediterraneo. Per smaltirla occorre la raccolta differenziata dei mozziconi in speciali contenitori, che costa all’incirca 5 milioni. Per finanziarla – questo il senso della proposta bipartisan – bisogna tassare i responsabili, cioè i fumatori recalcitranti ad usare i posacenere, aumentandogli il prezzo delle sigarette.
Fermo restando che scoraggiare il vizio del fumo è compito ineludibile e che preservare l’ambiente è una responsabilità civica, stupisce che la soluzione ad ogni problema ogni volta sia bastonare il fumatore. Considerando che il prezzo delle sigarette è mediamente composto per il 75% da tasse e accise, forse da quel gruzzolo si potrebbero tirar fuori quei 5 milioni per fermare lo scandalo dei mozziconi incustoditi. Come direbbe Vasco Rossi, non esattamente un modello di virtù, ma uso a parlar chiaro, “ti immagini, se all’improvviso tutti quanti smettessimo?” Altro che manovre finanziarie, i soldi dello Stato evaporerebbero all’istante. In una nuvola di fumo.
