BRINDISI – A Brindisi c’è il più alto tasso di malformazioni cardiovascolari, l’allarme arriva dalla Società Europea di Cardiologia.
«Non vogliamo essere allarmistici né spargere la paura fra gli abitanti di Brindisi, ma i nostri dati dimostrano che in città il tasso di malformazioni è più alto del normale: dobbiamo capire perché», commenta Emilio Gianicolo, ricercatore dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Lecce.
I dati si basano sulle cartelle di 6500 bambini nati a Brindisi da genitori residenti in città nel periodo fra il 2001 e il 2008: ci sono 195 casi di malformazioni congenite. «Confrontando i dati raccolti con i tassi di malformazioni attesi secondo il registro europeo EUROCAT (European Surveillance of Congenital Anomalies, abbiamo verificato che in città c’è un 18 per cento di malformazioni in eccesso rispetto all’atteso; le malformazioni cardiovascolari, nello specifico, sono del 70 per cento più frequenti rispetto alle medie europee. Trattandosi di un argomento molto delicato e non volendo fare allarmismi, ci siamo andati coi piedi di piombo e abbiamo controllato e ricontrollato i dati per essere certi che fossero di ottima qualità, ineccepibili».
Cosa succede? C’è chi punta il dito contro il petrolchimico e l’inquinamento industriale della zona: «Non possiamo però dirlo con certezza, perché non abbiamo misurato che cosa avessero respirato le madri durante la gravidanza e non abbiamo una misura della loro esposizione a diversi tipi di inquinanti . Detto ciò, lo stesso Ministero dell’Ambiente indica Brindisi fra le aree a elevato rischio ambientale, e questo già dai lontani anni ’80; altri studi, inoltre, hanno rilevato un eccesso di mortalità rispetto alla media generale del Paese e una correlazione fra la distanza dal petrolchimico e la mortalità per alcuni tumori».