Bianca Giovanna Sforza, figlia di Ludovico il Moro, signore di Bobbio, nel piacentino: ecco chi era la Gioconda. A svelare l’ultimo mistero sulla misteriosa donna ritratta da Leonardo da Vinci, scrive il Daily Mail, è la storica dell’arte savonese Carla Glori.
Secondo la sua analisi del dipinto, Leonardo avrebbe disseminato il quadro di indizi per permettere l’identificazione del luogo ritratto con il Pomte Gobbo sul fiume Trebbia, a Bobbio, e la Monna Lisa con la nobildonna Sforza. Nei suoi occhi lo storico dell’arte Silvano Vinceti aveva già individuato delle lettere: S e G. Che sono proprio due delle iniziali di Bianca Giovanna Sforza.
Sotto l’arcata del ponte, Vincenti ha individuato il numero 72. Secondo Glori questo numero potrebbe riferirsi all’anno 1472, quando il ponte fu distrutto dalla piena del Trebbia. “E’ altamente probabile che Da Vinci avesse visitato Bobbio a causa della sua famosa biblioteca e che abbia dipinto il paesaggio basandosi sulla memoria qualche anno dopo, probabilmente quando viveva in Francia”, sostiene la studiosa.
La teoria di Carla Glori non convince Martin Kemp, esperto di Leonardo, professore di Oxford ora in pensione: “Il ritratto è quasi certamente di Lisa del Giocondo, per quanto poco romantica e poco misteriosa l’idea possa essere. Ci sono stati molti tentativi di individuare il luogo specifico del paesaggio e la somiglianza con il ponte di Bobbio non mi sembra così vicina. Ho grandi riserve su tutti i tentativi di trovare significati nascosti nei lavori d’arte del Rinascimento”.
Il Telegraph tira fuori invece un altro nome: quello di Lisa Gherardini, moglie di un ricco commerciante di seta fiorentino. E sullo sfondo ha un’altra teoria: si tratterebbe di un paesaggio idealizzato tratto dall’immaginazione dell’artista.
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