ROMA – C’รจ stata per anni in Afghanistan una guerra parallela: quella tra il capo dello Hezb-i-Islam, Gulbuddin Hekmatyare il defunto Ahmad Shahย Massud. Lo scrive Ettore Mo sulle pagine del ‘Corriere della Sera’, riportando degli appunti dal suo taccuino.
“Sarร difficile – scrive Mo – trovare un uomo che odi un altro come Hekmatyar odiava Ahmad Shah Massud, il “Leone del Panshir” . Il curriculum vitae di Gulbuddin non destava ammirazione. ร sempre stato dalla parte del piรน forte. Non ha esitato, dal โ 92 al โ 94 a combattere il governo legittimo di Rabbani e Massud. E nei primi anni Ottanta, arruolรฒ tra i mujaheddin del suo partito un giovane e ricchissimo arabo saudita che voleva immolarsi per Allah nella lotta contro i senza dio dellโArmata rossa; un certo Osama Bin Laden”.
Poi ancora: “Nei dodici, tredici anni di guerra, Hekmatyar si รจ nutrito esclusivamente di odio, ha pasteggiato a odio dal mattino alla sera, tra le cinque preghiere quotidiane. Il suo piatto speciale era Massud Ahamd Shah, un tagiko, Gulbuddin era un pashtun di Kunduz, rampollo di un ricca famiglia di proprietari terrieri”.
