Ore 11.10 – Gli studenti della Fgci e dei Giovani comunisti di Rifondazione si sono presentati in tutti i cortei studenteschi con gli occhi bendati al grido di “Togli la benda, conquista il futuro”. “Vogliamo simboleggiare così – spiega il leader della Fgci Flavio Arzarello – la mancanza di prospettive a cui ci costringe il Governo e la volontà ben chiara, da parte di Berlusconi e della Gelmini, di indebolire il sistema della formazione per evitare che i cittadini di domani abbiano gli strumenti per emanciparsi. Togliersi la benda per noi vuol dire sconfiggere l’intera idea di società berlusconiana, fondata unicamente su egoismo e denaro e ricostruire una scuola ed un’università di massa e di qualità ”
Ore 11.04 – Gli studenti scendono in piazza e la città va in tilt. Forti le ripercussioni fin dalla mattina intorno a via Ostiense, che è stata chiusa da via Matteucci a Piazzale Ostiense per consentire la partenza del corteo che sfilerà da Porta San Paolo al ministero dell’Istruzione in viale Trastevere, dove un blitz degli studenti sta bloccando dalle 6.30 la circolazione. Traffico paralizzato anche a Piazza dell’Emporio. Traffico intenso anche sul Lungotevere (a Piazza Trilussa si sono radunati circa 800 studenti), e in generale nell’area del centro storico. Deviate 22 linee di bus
Ore 11.01 – A Palermo, due i cortei che hanno attraversato il centro della città e causato una paralisi del traffico, uno degli studenti medi e l’altro degli universitari. Alcuni dei dimostranti più giovani hanno sfilato travestiti da soldati e hanno bruciano in strada il fantoccio di un militare, al grido di “vogliamo più cultura e meno guerre”. Questo gesto era rivolto contro l’accordo tra i ministeri dell’Istruzione e della Difesa e la regione Lombardia per l’introduzione di insegnamenti paramilitari nelle scuole
Ore 11.00 – In attesa di partire in corteo, tra le migliaia di studenti che si stanno radunando in piazzale Ostiense sono in distribuzione dei volantini con il testo di una versione alternativa della storica “Bella ciao”, che diventa nell’occasione “Stella ciao”
Ore 10.45 – Sono alcune centinaia gli studenti delle scuole superiori e gli universitari che si sono radunati in piazzale Ostiense a Roma. Il traffico è paralizzato intorno alla Piramide e dalle 8.30 la polizia municipale cerca di gestire il flusso di automobili. Al centro della piazza un furgone con altoparlanti da cui si alternano musica e avvisi per la preparazione del corteo che partirà a breve
Ore 10-30 – E’ partito da largo Cairoli a Milano il corteo organizzato dal coordinamento dei collettivi studenteschi per protestare contro i tagli alla scuola decisi dal ministero dell’Istruzione. Circa 10 mila, secondo gli organizzatori, le persone scese in piazza, principalmente studenti dei vari istituti superiori di Milano, ma anche docenti precari, che hanno aderito alla manifestazione
Ore 10.11 – “Nelle scuole ci sentiamo come in carcere – dichiara ancora Tito Russo dell’Uds – l’edilizia fatiscente, la didattica vetusta, i costi elevatissimi necessari per studiare sono ormai insostenibili”. Tutti in piazza, quindi, vestiti anche da carcerati perché, come recita lo slogan scelto per la giornata di protesta, “chi apre una scuola, chiude una prigione”
Ore 10-00 – “Vogliamo costruire un fronte comune con tutti coloro che sono colpiti dalle politiche disastrose di questo governo”. Lo afferma Claudio Riccio di Link-Coordinamento universitario. “Intendiamo fermare il ddl Gelmini e salvare l’università pubblica”. L’Uds chiede “una legge nazionale per il diritto allo studio, finanziamenti per scuola e università portati ai livelli europei, nuovi metodi didattici, organi di gestione della scuola più democratici e partecipati”
Ore 09-46 – All’Unione degli studenti e alla Rete degli studenti, che rappresentano gli iscritti alla scuola superiore, si unisce nella protesta l’Unione degli universitari, il Link e il neonato movimento anti-ddl Costruttori di sapere. La fusione avverrà emblematicamente durante la manifestazione di Roma Il corteo degli universitari partirà dalla Sapienza e si unirà agli studenti medi partiti da Piramide per arrivare assieme davanti al ministero
Ore 09.23 – Oltre alle grandi città , la protesta coinvolge anche la provincia. In Sicilia sono già annunciate quindici mobilitazioni a Salemi, Canicattì, Modica, Milazzo, Termini Imerese. In Sardegna, oltre a Cagliari, si sono organizzate Oristano e Olbia. A Sorgono è prevista un’assemblea in un liceo scientifico. Brindisi attende quindici pullman dalla provincia. A Napoli e Bari il corteo si concluderà davanti ai palazzi della Regione. Altrove – Siena, Livorno, Viareggio, Savona, Piacenza, Ferrara, Cesena, Bergamo, Udine, Pordenone – finirà davanti ai provveditorati. A Roma la manifestazione più grande di fronte al ministero dell’Istruzione.
Ore 09.00 – Con due striscioni piazzati davanti al ministero della Pubblica Istruzione in viale Trastevere a Roma all’alba, è cominciata la giornata di protesta contro la riforma della scuola dell’Unione degli Studenti e di Link-coordinamento universitario. “8 ottobre, 6.30 del mattino. Voi l’incubo, noi la sveglia” recita uno striscione, “La paura fa 90 …CORTEI IN ITALIA”, recitano i due grandi striscioni sorretti da alcuni ragazzi con una maschera da mimo, secondo quanto informano Uds e Link in un comunicato.