ROMA – Internet è avvisato: c’è già chi dice che dopo l’informazione “su Facebook” ci sarà comunque la carta stampata. Il caso lo stanno già vivendo in Siria e in Birmania. Un Paese che sta vivendo una guerra civile, e un altro che esce ora da anni di dittatura. In entrambi i Paesi il riscatto e la rinascita passano per nuovi quotidiani. Di carta.
Lo racconta Michele Farina sul Corriere della Sera quando scrive ad esempio che in Siria è nato un nuovo settimanale, “Sham”, che vuole raccontare la guerra e vuole “uscire dalla fase Facebook della rivolta”, come dice il suo fondatore Bsi Smesem.
E proprio Smesem dice al New York Times che dopo Facebook “c’è la carta stampata” perché “l’informazione polarizzata che passa dai social media non è sufficiente per raccontare la crisi: non ci sono fonti obiettive né sul fronte governativo nè su quello dei ribelli”.