ROMA – Ma Silvio Berlusconi non aveva detto che si ritirava dalla politica, che non si candidava più? Non ci avevamo mai creduto fino in fondo ma non pensavamo che uscisse allo scoperto cosƬ presto con l’arte che più lo contraddistingue: quella di contraddire se stesso. Come ai vecchi tempi ĆØ tornato a prendere la parola durante un evento pubblico, lāincontro con i giovani del Pdl, la Giovane Italia e come ai vecchi tempi ĆØ andato a braccio dicendo: “Altro che Monti, sarò io il prossimo leader dei moderati”.
Oddio, ma allora ritorna? Allora non era vero che aveva lasciato il passo ad Angelino Alfano o a un “giovane”. Vuole ancora avere lo scettro in mano… Aveva mentito, per l’ennesima volta.
Oltre ha questo ha cavalcato i soliti temi: “CāĆØ stata una pausa nella democrazia del nostro Paese: cāera un governo democraticamente eletto, che governava in modo certamente non abominevole, ma ad un certo punto cāĆØ stata la crisi dello spread e delle Borse e sono arrivati i nominati dal Presidente della Repubblica, e la situazione non ĆØ cambiata, nonostante in Parlamento non solo la maggioranza ma anche lāopposizione sostenga i provvedimenti, ed il governo si avvalga di uno strumento che ĆØ il decreto leggeā. Lāex premier respinge ancora una volta le critiche: ālo spread ā dice ā non era colpa nostra, ma colpa della debolezza di una moneta, lāeuro, che non ha una banca garante e non stampa monetaā. Amara la conclusione: āPesante, siamo un paese governata da gente non elettaā.
Il ritorno alla politica. āSe io dovessi rispondere a chi mi chiede se oggi io abbia ancora intenzione di dedicarmi alla politica e dedicarmi al Paese, non ĆØ un fatto definitivo ma sto maturando delle soluzioni, ma io ci sto, datemi il 51%ā. Berlusconi ha però parole buone per il suo collega e attuale e segretario del Pdl: āAlfano ha il consenso di tutti, ĆØ intelligente, parla con la testa e con cuore ed entusiasma il pubblicoā.
