SOCHI – Enrico Letta lunedì salirà al Colle, quindi, dice, “sbloccherò la situazione”. Lo ha detto lui stesso da Sochi, dove è arrivato ieri per i Giochi olimpici invernali. Cosa significherà? Rimpasto, un Letta bis o una “staffetta” con Matteo Renzi? Il segretario Pd, dalla Sardegna, commenta intanto: “Era ora, era quello che aspettavamo. Ora stiamo a vedere”.
Lunedì, quindi, Letta vedrà Giorgio Napolitano e poi farà l’accordo di programma, quell’ “Impegno 2014” da troppo rimandato e chiesto a gran voce in settimana dai capigruppo di maggioranza. Lunedì, quindi, si saprà almeno a grandi linee che direzione prenderà questo governo.
Sabato mattina su Twitter Letta scrive:
“La settimana prossima dopo essermi consultato con il capo dello Stato assumerò un’iniziativa per arrivare al nuovo patto sul programma”.
Poi da Sochi dichiara: “Lunedì, dopo avere consultato il capo dello Stato, prenderò una iniziativa per sbloccare la situazione”.
Letta ha dichiarato: “Ho fiducia nei vertici del Pd, assumerò un impegno dopo la consultazione con il Capo dello stato”.
Il premier Letta esclude poi “paralleli” tra le staffette dei tedofori dei Giochi di Sochi e quelle politiche: “Nessun parallelo, mi sono preso 24 ore di ossigenazione, il clima è perfetto, ottimo”.
Parlando del governo, il premier ha detto: “Noi come lo sport? La squadra di governo è compatta e coesa. Lavoriamo d’amore e d’accordo e quando ci dobbiamo dire qualcosa lo facciamo apertamente”.
Poi ha aggiunto: “In passato altri governi facevano i fuochi d’artificio. So quanto il gioco di squadra sia importante ed è lo spirito giusto”.
Parlando poi dei Giochi olimpici del 2024, Letta dice che la “partita è ancora giocabile”: “Ho incontrato il presidente del Cio Bach, il governo vuole accompagnare e sostenere con tutti i mezzi una eventuale candidatura”. Una candidatura che, avvisa il premier, non sarà “faraonica”: “Il progetto dei Giochi dovrà essere alla portata dell’Italia. Fare un’Olimpiade con i costi di Sochi è impensabile. Se l’Italia vincerà è perché tutto sarà connesso a quello che abbiamo alle spalle e si gioca tutto sui tempi. Ci sono tre anni da oggi e uno e mezzo per mettere a punto la candidatura. Sfrutteremo l’esperienza dell’Expo”.
Letta ha ribadito di aver scelto di partecipare alla cerimonia di apertura di Sochi 2014, al contrario di altri premier che hanno disertato, per la lotta alla discriminazione: “Noi siamo il paese dell’unità, e ci riconosciamo in questi valori e nella lotta a ogni forma di discriminazione. Siamo qui con tutto ciò che ruota intorno al tricolore e alla bandiera europea. Era importante esserci”.
Ecco le dichiarazioni del premier da Sochi: