
TARANTO – Ilva, la Guardia di Finanza ha sequestrato a Taranto e Milano beni, immobili e conti correnti per 8,1 miliardi di euro appartenenti alla famiglia Riva.
I sequestri riguardano sia l’Ilva sia la Rivafire spa. Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Taranto. I magistrati ipotizzano l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati ambientali plurimi.
In tutto sono 16 gli indagati: 14 persone fisiche e due giuridiche, Ilva e Riva Fire spa. Nell’elenco ci sono Emilio Riva, i figli Nicola e Fabio, l’ex direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso, l‘ex dirigente Ilva Girolamo Archinà, il presidente del cda dell’Ilva, Bruno Ferrante, e dirigenti del Siderurgico.
Ai primi cinque viene contestata l’associazione per delinquere finalizzata ”a commettere più delitti contro la pubblica incolumità, contro la pubblica amministrazione e la fede pubblica, quali fatti di corruzione, falsi e abuso d’ufficio”.
Il provvedimento è un sequestro ‘per equivalente’ legato alla quantificazione dei danni ambientali prodotti dall’Ilva alla città di Taranto. La quantificazione dei danni è stata elaborata dai custodi giudiziari degli impianti dell’area a caldo del siderurgico sotto sequestro dal 26 luglio 2012.
Solo due giorni fa la Procura di Milano aveva disposto il sequestro preventivo di circa 1,2 miliardi a carico di Emilio e Adriano Riva per truffa allo stato.
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