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Massimo Cacciari: “Anche un handicappato capirebbe”. E i disabili si inc…

ROMA – Scivolone di Massimo Cacciari a Otto e Mezzo su La7 dopo il referendum: “Anche un cieco, un sordo, un handicappato capirebbe che in Italia c’è bisogno di un governo in questo momento”. La frase non è passata inosservata e ha anzi indignato le associazioni che difendono i diritti dei disabili. Per vedere la puntata integrale clicca qua.

Il sito Per Noi Autistici sottolinea:

Complimenti prof Cacciari, ci ha dato ancora una volta la conferma che, tra le categorie degli “intoccabili” dei grandi maestri del politicamente corretto,  non c’è verso che entrino le persone disabili. In maniera particolare fa emergere il pregiudizio bieco e rozzo verso la neuro diversità che ancora lei coltiva dietro quella scompigliata capigliatura da sublime intellettuale.

Non c’è verso che in tutta la sua  filosofia  possa fare capolino il concetto che l’ “handicappato”, usato come paragone ridicolizzante, faccia parte di una maniera di articolare pensiero arcaica ed estremamente volgare. Mi meraviglia che tale bestialità venga proprio da lei, con tutto quello che ha sempre detto e giustamente sostenuto sul  rispetto dell’ altro. So che per lei è sin troppo banale l’ esempio che sto per farle, ma mi permetta di ricordarle che i nostri figli “handicappati che non capiscono” sono assimilabili a quello  straniero che nelle Baccanti di Euripide entra nella città di Tebe seminando follia tra le donne della città, e mettendo quindi in dubbio la morale consolidata.

Intanto Cacciari è stato intervistato da Repubblica: “La responsabilità di questo risultato è al 99 per cento del presidente del consiglio Renzi e della sua scriteriata presunzione. Ha creduto che il referendum sulla riforma costituzionale fosse il terreno buono su cui porre la propria egemonia. Ha perso la scommessa, ma ha così condotto il paese in una situazione di grande difficoltà”. Cacciari poi avverte: “Si apre una fase molto delicata in cui bisognerà fare appello alla intelligenza di tutti che non ha brillato granché”.

Le dimissioni del premier per Cacciari sono inevitabili: “Renzi non ha più in alcun modo l’autorevolezza per essere la guida del paese, ma nel senso che occorre approvare la legge di stabilità, quindi fare la legge elettorale e trovare il consenso presso le attuali opposizioni. E non credo che Grillo sia disposto a concedere un’unghia”. Cacciari si dice quindi “preoccupato, preoccupatissimo, perciò dicevo di votare Sì al referendum. Ma con le ‘capre pazze’ è impossibile ragionare. E la prima è il presidente del consiglio che ha condotto questa battaglia referendaria con istinti suicidi”.

Published by
Alberto Francavilla