PISA – Due passeggeri si alzano e iniziano a spintonarsi, così scoppia la rissa a bordo del volo Ryanair partito da Bruxelles e diretto a Malta. Il pilota del Boeing 737 è stato costretto ad eseguire un atterraggio di emergenza a Pisa, dove le autorità italiane hanno preso in consegna i due rissosi passeggeri. Si tratta dell’ultimo di una lunga lista di episodi di risse e passeggeri molesti che ogni giorno si verificano a bordo degli aerei. Sono in media 30 al giorno le denunce per le liti in aereo e, secondo i dati della Iata, International air transport association, i casi sono stati b. Un boom però si è registrato nel 2015, con un aumento del 17 percento rispetto agli anni precedenti. Episodi che costringono ad atterraggi di emergenza con costi anche di 200mila euro.
Leonard Berberi sul Corriere della Sera scrive che la rissa avvenuta su Ryanair non è certo l’unica e che sono molti i comportamenti inappropriati e le liti ad alta quota, tanto che su YouTube è nato un canale apposito di “Passenger shaming”, ovvero i vergognosi comportamenti dei passeggeri. Berberi, dati alla mano, scrive che gli incidenti di questo tipo sono in media di 30 al giorno:
“«Dati parziali», precisa la Iata. «Non tutti i vettori forniscono le informazioni e non c’è un obbligo a inviare i report». Non sempre, poi, i piloti deviano per sbarazzarsi del passeggero ritenuto minaccioso per l’incolumità di chi è a bordo. Il tentativo è quello di contenere il problema e pazientare fino a destinazione. «Ogni atterraggio d’emergenza può costare anche 200 mila euro», sostengono le compagnie”.
Il problema dietro agli episodi frequenti sarebbe l’alcol: sempre più passeggeri infatti esagerano con vino e alcolici prima di imbarcarsi per poi lasciarsi andare a liti e aggressioni anche fisiche:
“Più di una denuncia su dieci parla esplicitamente di aggressione fisica nei confronti degli altri o di danneggiamento dell’aeromobile. Ma sono le liti verbali a dominare la graduatoria, nate soprattutto per il rifiuto di seguire le istruzioni degli assistenti di volo (allacciarsi le cinture, riportare il sedile alla posizione iniziale, alzare le tendine). In netto aumento i viaggiatori che rifiutano di spegnere telefonini, tablet e laptop in fase di decollo e atterraggio. Ma anche il volo stesso è motivo di tensione. I jet sono molto più affollati — le low cost hanno un tasso di riempimento medio anche del 96-97% —, lo spazio a disposizione sul sedile è in diminuzione e con sempre più bagagli a mano lo spazio nelle cappelliere si esaurisce subito. Così come la pazienza di alcuni passeggeri”.