PARIGI – Il primo anno รจ passione pura. Il secondo, tenerezza. Il terzo noia. Al quarto si ricomincia daccapo, con un’altra persona. Il teorema sentimentale esposto รจ il succo di un libro di successo e di un film di altrettanto clamore: “L’amore dura tre anni”. Opera di Frรฉdรฉric Beigbeder, scrittore francese che ha avuto il talento di prendere esperienze personali disastrose e farne successi ben retribuiti. Nel 2000 pubblica un libro semi autobiografico con protagonista un pubblicitario smaliziato. La societร per la quale lavora lo licenzia ma in compenso il libro (e conseguente film) sono un successo. Passano gli anni, e ora, con un divorzio alle spalle, ecco che Beigbeder sforna un nuovo successo letterario da cui รจ stato tratto un film che arriva il Italia il 27 giugno.
Il tono รจ ironico e sia libro che film sono zeppi di massime amorose. Il cui senso puรฒ essere condensato dal titolo. L’amore, appunto, dura tre anni. Ecco il Beigbeder-pensiero in alcune frasi tratte dalla sua opera:
“Lโuomo รจ un animale insoddisfatto, esitante tra diverse frustrazioni. Se le donne volessero giocare dโastuzia, gli si negherebbero, per farsi correre dietro tutta la vita”.ย “Eโ cosรฌ. Cโรจ prima un anno di passione, poi un anno di tenerezza e infine un anno di noia”. “Non sono mai soddisfatto: quando una ragazza mi piace, voglio innamorarmene; quando ne sono innamorato, voglio baciarla; quando lโho baciata, voglio andarci a letto; quando ci sono andato a letto, voglio vivere con lei in un appartamento ammobiliato; quando vivo con lei in un appartamento ammobiliato, voglio sposarla; quando lโho sposata, incontro unโaltra ragazza che mi piace”. La naturale evoluzione di un amore, quindi, si condensa tutta nei fatidici tre anni. E le relazioni che durano di piรน? E chi sogna addirittura la promessa “per tutta la vita”? Solo un assurdo prolungamento della noia.
