Il regista Jafar Panahi, in carcere in Iran, ha iniziato stamattina lo sciopero della fame. Dal marzo scorso è in carcere per aver partecipato alle proteste di piazza del giugno scorso dopo le elezioni presidenziali in Iran, in cui vinse Mahmoud Ahmadinejad.
A dare l’annuncio della forma di protesta drastica dell’artista è stata una giornalista iraniana alla conferenza stampa di “Copia conforme” di Abbas Kiarostami. Kiarostami – che stamane ha replicato con forza all’arresto di Panahi accusando il governo del suo paese – aveva appena detto di aver ricevuto una telefonata dall’Iran da cui si aspettava buone notizie per una liberazione di Panahi. Il dramma del regista ha commosso l’attrice Juliette Binoche, protagonista del film di Kiarostami, che è scoppiata in lacrime.
Domenica scorsa Panahi ha inviato un messaggio di ringraziamento agli organizzatori del festival di Cannes e alle autorità francesi per il sostegno ricevuto dopo il suo arresto. Nel testo rivendicava nuovamente la sua innocenza e ringraziava “per la loro umanita” le persone che si sono interessate al suo caso. Il regista assicura poi che non intende “firmare confessioni che siano frutto di coercizione”.